Provincia: 61 milioni in cassa e non poterli spendere

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Più di sessanta milioni di euro disponibili e non poterli spendere: un vero “paradosso lecchese” quello della Provincia di Lecco, che nel 2013 non potrà più usare un soldo per attenersi ai vincoli del patto di Stabilità.

Questo è quanto denunciato dall’Unione Province Lombarde che martedì ha diffuso un report sui pagamenti effettuati dagli enti provinciali lombardi alle imprese, sulle loro disponibilità di cassa e sugli spazi, praticamente azzerati, per nuove spese.

A nulla sarebbe quindi servito il decreto “sblocca pagamenti” la cui efficacia, ha sottolineato l’UPL, “rischia di essere limitata nei territori con enti locali virtuosi come le Province Lombarde”.

Secondo i dati diffusi da UPL, infatti, la Provincia di Lecco dall’inizio dell’anno ha effettuato pagamenti in conto capitale per 9,6 milioni di euro, con un margine di pagamento di 7,9 milioni (pari al 13% del fondo di cassa) e appunto 61 milioni disponibili ma non spendibili.

“E’ la cosa più vergognosa e assurda che esista – ha commentato il presidente Daniele Nava – è la dimostrazione di come questi burocrati italiani, continuando l’assurda politica del rigore che insiste anche sugli enti locali, stanno provocando la distruzione del tessuto economico e sociale, visto che ci costringe a bloccare i pagamenti verso le aziende fornitrici. E’ la dimostrazione che siamo alla follia e la situazione lecchese è solo la punta di un iceberg. Ho l’impressione che si stia andando in contro al baratro”.

A rischio, come ha ribadito il presidente Nava, saranno i servizi essenziali, dalle scuole agli interventi in caso di neve, al trasporto pubblico locale su cui si sta già dibattendo in queste settimane.

Una situazione che riguarda tutte le altre Province lombarde, che insieme potrebbero effettuare pagamenti solo per 34 milioni di euro, a fronte di una disponibilità di cassa di oltre 1 miliardo.

“Chiediamo pertanto un intervento urgente al Parlamento per dare la giusta attuazione all’importante Decreto, così da favorire le imprese e nel contempo non penalizzare gli enti virtuosi – ha tuonato il presidente di UPL, Massimo Sertori – Occorre ridurre il taglio previsto di 1,2 miliardi di almeno 400milioni di euro e non far pagare a tutte le Province italiane la questione dei rifiuti delle Province campane che, come già spiegato, dovrebbe trovare adeguata soluzione a parte”.