LECCO – Forti perplessità dal Movimento Cinque Stelle di Lecco riguardo la decisione della giunta comunale di affidare direttamente a Silea Spa l’appalto per la raccolta dei rifiuti.
“Riteniamo che vi sia una profonda incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento mediante incenerimento e gestione del riciclo-recupero dei rifiuti – spiegano – la medesima società non può essere anche proprietaria del forno inceneritore il cui fatturato è legato alla quantità di rifiuti conferiti e inceneriti. E’ una contraddizione di termini”.
“Ricordiamo che i ricavi dell’inceneritore sono gonfiati da politiche d’incentivo pubblico attraverso i Certificati Verdi, senza i quali il business dell’incenerimento non sarebbe sostenibile – proseguono i 5 stelle – Gli incentivi non dureranno in eterno ed è quindi necessario ripensare nell’immediato il modello di gestione dei rifiuti”.
Il movimento ha protocollato un’istanza al Comune di Lecco il 23 gennaio scorso, per l’introduzione di una tariffazione puntuale in ossequio al principio del “chi meno inquina meno paga”.
“Vuole essere il primo passo per l’avvio di un ripensamento del ciclo dei rifiuti – proseguono – Il soggetto incaricato di raccogliere i rifiuti urbani deve essere in grado di misurare “puntualmente” la quantità e la qualità di rifiuto prodotto, favorendo la minimizzazione di quanto inviato ad incenerimento, massimizzando la quantità di rifiuto differenziato e permettendo l’incremento dei ricavi derivanti dalla vendita della materia recuperata ai consorzi di filiera”.
“Siamo convinti che il servizio di raccolta debba essere slegato dal servizio di smaltimento e che questi debbano essere posti “in contrapposizione virtuosa”: tanto meglio lavora chi fa la raccolta, tanto meno lavora chi incenerisce –scrivono i penta stellati – La poco lungimirante pianificazione strategica del ciclo dei rifiuti, culminata pochi anni orsono con un costoso e inutile ampliamento della capacità d’incenerimento del forno di Valmadrera, è ormai evidente: impianto poco efficiente, come evidenziato anche dal recente rapporto di Legambiente, ed abbondantemente sovradimensionato rispetto alle esigenze del territorio, che per ragioni di bilancio già oggi deve importare da fuori provincia una fetta consistente di rifiuti da incenerire, in particolare quelli sanitari pericolosi”
L’alternativa per i Cinque Stelle non è la discarica: “La nostra idea non è quella di chiudere Silea Spa, ma chiediamo che l’azienda e le amministrazioni comunali si facciano promotrici del cambiamento verso una gestione virtuosa dei rifiuti in linea con le direttive europee e con la strategia Rifiuti Zero. E’ necessario applicare un modello innovativo, basato sulla selezione e sul trattamento biomeccanico a freddo, che recuperi ulteriori materiali dal rifiuto urbano residuo, creando una sinergia virtuosa con l’azienda affidataria della raccolta ed incentivando le buone pratiche di riduzione del rifiuto prodotto”.