L’assemblea dei soci di Retesalute si è tenuta mercoledì in auditorium a Merate
Duro intervento di Galbiati che ha criticato Merate e Olgiate per il ripianamento pro quota del debito e chiesto un cambiamento di gestione per l’azienda speciale
MERATE – Terremoto mercoledì nell’ultima riunione dell’assemblea dei soci di Retesalute con il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati che, smessi i panni del mediatore e del tessitore solitamente vestiti negli incontri precedenti di questo lungo percorso di messa in liquidazione con revoca, ha colto in contropiede (quanto meno nella forma utilizzata), molti dei presenti con un intervento duro e diretto. “Ho posto semplicemente due questioni – ha precisato il primo cittadino casatese all’indomani dell’assemblea di Retesalute – . Ho rilevato come Merate e Olgiate abbiano deviato dal percorso previsto sul piano di ripiano delle perdite. E questo è un passaggio politicamente inaccettabile che va corretto per evitare di ripetere gli errori del passato”. Galbiati non si è fermato qui arrivando a chiedere le dimissioni di Panzeri da presidente dell’assemblea dei soci di Retesalute, contestando la “rottura” di un patto politico.
Non solo. Per Galbiati è fondamentale, ora più che mai che si è a un passo dal traguardo di revoca della liquidazione con il ritorno in bonis dell’azienda speciale, procedere uniti, mantenendo gli accordi presi. “E bisognerà anche cambiare molto nell’attuale gestione dell’azienda, di cui non siamo soddisfatti. Come Comune elaboreremo un documento di proposta di un piano programmatico per l’organizzazione dei servizi sociali di quella che dovrà essere la nuova Retesalute”. Giunti quindi al momento della revoca della liquidazione, per Casatenovo bisogna quindi iniziare a guardare avanti e a ragionare sulle nuove forme e contenuti dell’azienda speciale.
Una visione condivisa anche dal sindaco di Osnago Paolo Brivio: “In questo momento bisogna riflettere sulla nuova Retesalute ragionando su che tipo di welfare e sulle scelte politiche da effettuare per creare un’azienda speciale che risponda alle esigenze del territorio e della sua popolazione” ha precisato il primo cittadino osnaghese raggiunto ieri, giovedì, al telefono, sottolineando come sia fondamentale che tutti i 26 soci di Retesalute restino uniti in un momento delicato e importante come quello antecedente all’uscita dalla liquidazione. “In un contesto come quello dell’azienda speciale è importante che si arrivi a scelte condivise senza arroccarsi dietro al sovranismo dei 26 consigli comunali” ha aggiunto Brivio, facendo trapelare comunque un certo stupore per come la questione sia stata posta in assemblea dal collega di Casatenovo.
“Non sono certo attaccato a questa poltrona” il commento del sindaco di Merate che ha motivato la scelta di procedere al ripianamento delle perdite pro quota (e non come indicato dal collegio dei liquidatori spalmando sui soci originari le perdite registrate prima dell’ingresso dei comuni dell’Oggionese) con la necessità di attenersi a quanto previsto dal codice civile, senza voler aprire un “contenzioso” con gli uffici e i consiglieri comunali. Quanto alla differenza di 80mila euro tra il ripiano previsto dai liquidatori e quanto versato dal Comune di Merate (“E noi questi soldi li abbiamo già versati a differenza di qualcun’altro” le sue parole), Panzeri ha altresì fatto valere i crediti che Merate vanta nei confronti di Retesalute, facendo intendere che l’azienda speciale potrà quindi facilmente procedere con il ripiano delle perdite. “In questi anni abbiamo dimostrato con i fatti di credere a Retesalute pagando con puntualità tutti i servizi erogati e continuando ad assegnare loro i servizi”.