LECCO – “Firmerò anche io la petizione contro la riorganizzazione del trasporto pubblico locale”. Parole, queste, che difficilmente potrebbero essere ricondotte all’assessore provinciale a Trasporti e Mobilità Franco De Poi ma che, in realtà, sono state pronunciate proprio da colui su cui, per ovvie ragioni, ricade la responsabilità di quanto stabilito. “Siamo stati messi con le spalle al muro dal Governo, unico vero responsabile”, ha precisato.
Ma ripercorriamo rapidamente la vicenda. Come già si sa, la riorganizzazione del trasporto pubblico locale ha suscitato nelle ultime settimane molte reazioni. Dopo le lamentele sollevate da alcune amministrazioni comunali, in prima linea quelle di Mandello (articolo) e di Abbadia (articolo), le petizioni promosse in Valvarrone e Valsassina e la polemica sulle due nuove corse che percorrono il tragitto Lecco – Mandello (vedi articolo), nella giornata di giovedì 28 marzo l’assessore De Poi ha incontrato sia alcuni dei primi cittadini dei comuni interessati dalla riorganizzazione, sia la stampa, ribadendo ancora una volta l’impossibilità da parte dell’amministrazione di procedere diversamente.
“Come ho spiegato in più occasioni – ha affermato l’assessore – i tagli imposti dal Governo Monti alla Provincia di Lecco non ci permettono di prendere direzioni differenti da questa. Se fino al 24 di febbraio siamo riusciti a garantire, anche se con fatica, tutte le corse, da ormai un mese abbiamo dovuto introdurre i nuovi orari, che hanno interessato soltanto nove delle ventidue linee di trasporto su gomma di nostra competenza”.
Non tagli, quindi, bensì una riorganizzazione. Questo il concetto che l’assessore De Poi ha voluto più volte mettere in evidenza. “Le nove linee interessate dai cambi di orari – ha aggiunto De Poi – sono state modificate esclusivamente in quelle fasce orarie in cui c’è meno utenza. Questo significa che nella riorganizzazione abbiamo tenuto conto degli orari particolarmente frequentati da studenti e lavoratori”.
Certo è, comunque, che qualche chilometro sul totale di 3.179.000 annuali è stato cancellato, così come ha spiegato il dirigente del settore Trasporti Fabio Valsecchi. “Non è possibile – ha premesso – calcolare esattamente quanti saranno i chilometri percorsi in meno nell’arco dell’intero anno, anche perché stiamo ragionando per piccoli passi. Se fino alla fine di febbraio – ha spiegato – abbiamo garantito gli standard a cui eravamo abituati, sino al mese di giugno sarà in vigore l’orario attuale. Rimangono, infine, gli ultimi due step: quello estivo e quello invernale. Ciò che abbiamo provato a fare è stato tratteggiare delle proiezioni indicative sull’anno e, stando a quando pianificato attualmente, potrebbe trattarsi di qualche decina di migliaia di chilometri in meno”. Questo giusto per quantificare, almeno indicativamente, la portata della riorganizzazione.
“Quello che davvero voglio sottolineare – ha ripreso De Poi – è che l’amministrazione provinciale è stata costretta a rivedere i tabelloni delle corse. So che alcuni cittadini stanno firmando una petizione contro questo provvedimento e, vista la situazione, credo che a questo punto firmerò anche io e che mi attiverò affinché la raccolta firme possa arrivare nelle mani di questo o del prossimo governo, unico artefice di tutto”.
Infine, poi, la questione delle due corse aggiunte lungo la tratta Lecco – Mandello. Decisione, questa, che soltanto una decina di giorni fa aveva sollevato aspre polemiche da parte del sindaco mandellese, Riccardo Mariani . “Ci è stato detto di aver tolto delle tratte utili per alcune frazioni di Mandello e di aver poi proseguito aggiungendone di superflue. In realtà – ha precisato l’assessore – le corse di cui stiamo parlando sono state pianificate per una buona ragione. La riorganizzazione effettuata – ha spiegato – non permetteva la presenza di un autobus in partenza da Varenna per Esino Lario intorno alle 17.30, orario particolarmente di punta. Per garantire e quindi non cancellare questa corsa, abbiamo dovuto pianificare l’arrivo di un nuovo autobus a Varenna intorno all’ora detta. Autobus che, chiaramente, si trova a percorrere la tratta Lecco – Varenna. Avremmo potuto tenere questo mezzo a porte chiuse, invece abbiamo pensato di lasciargli effettuare delle fermate lungo il tragitto. Ci è parsa – ha concluso – una scelta intelligente”.