Urbanistica e terreni montani, scintille in Consiglio a Mandello

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Ilaria Ostini, nuovo consigliere di "Casa Comune"
Ilaria Ostini, nuovo consigliere di “Casa Comune”

MANDELLO – Consiglio comunale “acceso”, ieri sera a Mandello. E scintille in sala tra maggioranza e opposizione, con tanto di scambio di battute… al veleno in particolare tra l’assessore all’Urbanistica, all’edilizia privata e alla viabilità, Grazia Scurria, e gli esponenti di minoranza Francesco Silverij da una parte e Sergio Gatti e Lino Gaddi dall’altra.

Le prime scintille erano scoccate già in apertura di seduta, quando si era trattato di procedere alla surroga del consigliere di “Casa Comune” Luciano Fascendini, che in marzo aveva rassegnato le dimissioni anche da assessore per presentarsi candidato alle elezioni del prossimo maggio ad Abbadia Lariana, suo paese di residenza.

Il sindaco, Riccardo Mariani, ha dato lettura della missiva indirizzata allo stesso primo cittadino e al consiglio comunale da Fascendini, nella quale l’assessore e consigliere dimissionario ricordava tra l’altro di aver trascorso “un cammino durato nove anni che ha segnato profondamente la mia persona” e parlava di un percorso “che si è distinto per i valori di onestà, serietà e trasparenza che hanno tracciato un solco nella comunità mandellese”.

Mariani ha quindi dato il benvenuto a Ilaria Ostini, subentrata a Fascendini in quanto prima dei non eletti alle amministrative del 2010. Trentaseienne, la Ostini (che lavora a Milano in un istituto bancario) aveva già occupato il posto di consigliere comunale a Mandello nel precedente mandato, quando aveva ricoperto – appunto tra il 2005 e il 2010 – il ruolo di capogruppo di “Casa Comune”.

DSC_1090Assolte le formalità di rito, l’esponente di minoranza Francesco Silverij ha chiesto di poter intervenire, ma è stato subito “stoppato” dal sindaco. “Le dimissioni di Fascendini non sono motivo di dibattito consiliare”, gli ha spiegato Mariani. E l’argomento è stato considerato chiuso.

Dibattito c’è stato invece (e piuttosto acceso) sull’esame del regolamento comunale per l’affrancazione dei livelli, paragonabili dal punto di vista giuridico all’enfiteusi, termine che sta a indicare un diritto reale di godimento su una proprietà altrui e che è caratterizzata dal fatto che il proprietario di un terreno cede ad altri il dominio di un fondo in modo perpetuo – o per un periodo di tempo non inferiore a 20 anni – in virtù del pagamento di un canone annuo e che l’affrancazione dà modo al soggetto titolare del diritto di godimento di diventare proprietario del fondo pagando al proprietario una determinata somma risultante dalla capitalizzazione del canone stabilito sulla base dell’interesse legale, ai sensi di un articolo del codice civile.

L’assessore al Bilancio, Fabio Marcelli, ha spiegato che tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale vi sono la ricognizione, la stima e la valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’ente pubblico e che proprio sul territorio mandellese insistono numerosi terreni gravati dal “livello” o appunto dal cosiddetto canone enfiteutico.

Da qui la decisione di predisporre un regolamento che indichi tra l’altro le modalità di calcolo del capitale di affrancazione per i lotti di terreni ricadenti in zone edificabili o edificate (anche se agricole o boschive) pertinenti a immobili esistenti quali cortili, giardini e aie e per quelli situati in zone periferiche non abitate e inadeguatamente raggiungibili, vincolate da leggi o piani regionali e comunali.

“Siamo sicuri che il Comune ha diritto a riavere questi livelli?”, è stata la prima perplessità avanzata dall’esponente del “Paese di tutti” Lino Gaddi. Dal canto suo Francesco Silverij ha chiesto alla giunta di ritirare il provvedimento in questione per avere il tempo di approfondire meglio l’argomento e poter entrare nel merito dello stesso con più efficaci elementi di giudizio (“ad oggi non abbiamo gli elementi necessari per decidere su cosa andare a votare”, ha detto).DSC_1093

Analoga richiesta è stata avanzata da Sergio Gatti, dello stesso schieramento di Lino Gaddi. “Immaginare una mappatura dei terreni è pressoché impossibile – hanno replicato l’assessore Marcelli e il sindaco Mariani – e in ogni caso sarà facoltà del privato richiedere o meno l’affrancamento. Anche nel caso in cui dovessimo disporre di una mappa, poi, non cambierebbe nulla rispetto al regolamento oggi all’esame del consiglio comunale”.

“Non siamo sufficientemente a conoscenza del tema oggetto di discussione – ha rimarcato, sempre dai banchi dell’opposizione, Paolo Farina – perciò voteremo contro il provvedimento”.

Oltre appunto che dagli esponenti della lista “Farina sindaco”, voto contrario è stato espresso anche dai consiglieri del “Paese di tutti”. Compatta per il sì, invece, la maggioranza, a farsi portavoce della quale è stato, a fine seduta, il sindaco. “Le minoranze si sono opposte incredibilmente all’esercizio di un diritto da parte dei cittadini, votando contro il regolamento con motivazioni a nostro avviso francamente inconsistenti”.

In aula consiliare i toni del dibattito si sono fatti ancora più accesi quando si è trattato di approvare una convenzione urbanistica riguardante un intervento edilizio previsto in via Oliveti e richiesto da una residente ai sensi di due specifici articoli del “Piano delle regole”, ossia lo strumento di controllo della qualità urbana e territoriale riguardante sia le parti urbanizzate sia quelle non urbanizzate o non urbanizzabili perché destinate all’agricoltura o perché non suscettibili di trasformazione urbanistica.

“Nel caso in questione si andrà a operare su un fabbricato produttivo da anni dismesso – ha spiegato l’assessore Grazia Scurria – per riconvertirlo in un DSC_1091intervento di assoluto pregio, che tra l’altro non mancherà di migliorare la viabilità di una zona sulla quale converge il traffico delle vie Oliveti, Don Gnocchi e Risorgimento. Allo stesso intervento si accompagneranno poi la realizzazione di un tratto di marciapiede e la creazione di un parcheggio”.

Lino Gaddi e Sergio Gatti hanno espresso perplessità sulla legittimità del provvedimento, mentre il consigliere Dario Comini (dello stesso schieramento di Farina e Silverj) ha sostenuto che “l’edificazione prevista precluderà il completamento di standard indispensabili”.

“Io non mi faccio né ingiuriare né diffamare”, ha replicato a Gaddi e a Gatti l’assessore Scurria, che a Comini ha invece risposto: “Lei dimentica che il Piano di governo del territorio è lo strumento elastico per eccellenza e che, a differenza dei vecchi piani regolatori, proprio nei Pgt si parla non tanto di standard quanto di servizi distribuiti sull’intero territorio cittadino”.

“Questo intervento è importante sotto il profilo della scelta pubblica – ha concluso il sindaco – e c’è grande equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato anche in termini di consumo del suolo”.

Posto in votazione, il provvedimento è stato approvato con il “sì” compatto della maggioranza e l’astensione delle opposizioni.