Ballabio Futura picchia duro: “Il Sindaco decide di bloccare il paese”

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Manuel Tropenscovino
Manuel Tropenscovino capogruppo della civica di minoranza Ballabio Futura

A fine mese un evento pubblico per un confronto con la cittadinanza

BALLABIO – “Dopo che per 3 mesi ci ha raccontato che sarebbe rimasto a qualunque costo per il bene del paese, oggi cambiando idea di nuovo si dimette dicendo che è per il bene del paese. Ha capito forse che la situazione che ha creato è una sua responsabilità?”.

La civica di minoranza Ballabio Futura composta dal capogruppo Manuel Tropenscovino, Luca Goretti, Manuela Deon e Luca Volpe non si esime dal commentare la decisione del sindaco di Ballabio Giovanni Bussola di rassegnare le proprie dimissioni, annunciate nel Consiglio Comunale di ieri sera, venerdì.

“Siamo stupiti di una scelta di questa portata da parte del Sindaco – spiegano da Ballabio Futura – Dopo la proposta di un nostro emendamento votato a maggioranza, in cui chiedevamo che le risorse destinate alla sola classe prima delle scuole medie potesse essere distribuite a metà anche per le famiglie di scuole superiori, ha deciso di dimettersi. Anche questa volta il sindaco dice che la colpa è di tutti tranne che sua. Innanzitutto è grazie anche a Ballabio Futura se oggi c’è un Piano per il Diritto allo Studio, perché il Sindaco ha inspiegabilmente deciso di non votarlo”.

Il sindaco infatti, insieme al suo gruppo “Nuovo Slancio per Ballabio”, ha scelto di astenersi dalla votazione del punto 13 all’ordine del giorno “Piano di diritto allo studio per l’anno scolastico 2022-2023”, per via dell’emendamento proposto da Ballabio Futura. Piano poi approvato con integrazione dello stesso emendamento grazie ai voti favorevoli degli ex consiglieri di maggioranza Marco Pedrazzini, Alessandra Consonni e Luca Pirovano (riuniti nel nuovo gruppo “Territorio e Identità”) con 7 voti favorevoli e 6 astenuti.

Lungo l’elenco degli aspetti criticati e contestati da Ballabio Futura: “Le scelte ancora da chiarire sul Barech, la totale assenza di qualunque progetto per il paese: cimiteri, ufficio di Polizia Locale, prevenzione eventi calamitosi, opere pubbliche, centro di raccolta, pista ciclabile, chiusura del mercato agricolo, chiusura del campo al Due Mani. Tutto questo dimostra che in due anni il Comune è stato considerato come un luogo da occupare invece che fare funzionare. Non basta farsi vedere in giro”.

Quindi la civica guidata da Tropenscovino annuncia “di voler spiegare nelle prossime settimane cosa sono stati questi due anni, dove le nostre proposte sono sempre state liquidate con superficialità, quando noi pensiamo che in una comunità di 4000 abitanti si dovrebbe costruire insieme, anche con chi perde, il miglioramento del paese. A fine mese saremo presenti con un evento pubblico per confrontarci con la cittadinanza e spiegare il percorso in Consiglio comunale di questi due anni”.