Vivere Lecco: tre donne nella “rosa” della lista civica

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Cinzia Arrigoni - Alessandra Staino - Enza D Agostino
Cinzia Arrigoni - Alessandra Staino - Enza D Agostino
Cinzia Arrigoni – Alessandra Staino – Enza D Agostino

LECCO – “Una città sicura per le donne  è una città sicura per tutti”. Con questo slogan,  che sarà alla base di un programma elettorale specifico sull’ambito della sicurezza,  la lista civica Vivere Lecco presenta tre dei volti femminili della propria lista: si tratta di Alessandra Staino, Enza D’Agostino e Cinzia Arrigoni.

Alessandra Staino, classe 1979, diplomata al liceo artistico, lavora come promoter, mentre Enza D’Agostino, classe 1980, è impiegata in un’azienda lecchese; impiegata anche Cinzia Arrigoni, classe 1965, amante degli animali.  Tre volti nuovi che si apprestano a mettersi in gioco alle prossime elezioni in città.

“Lecco è ancora da considerare una città sicura?  – scrivono – Rispetto a qualche tempo fa adesso è più facile imbattersi, anche alla luce del sole ,in situazioni poco piacevoli  soprattutto per le donne ci sono situazioni o orari in cui non è impossibile, in città, fare brutti incontri.   Crediamo che la cosa fondamentale sia organizzare sempre più iniziative e far vivere la città, se i quartieri di Lecco  fossero vissuti   con un bel viavai di gente sarebbe più difficile che possano succedere fatti incresciosi. La percezione che il maggior rischio riguardi soprattutto il gentil sesso è sicuramente ovvia, ma anche fatti di microcriminalità non sono certamente da sottovalutare prestando  soprattutto attenzione in determinati orari ed in determinate zone della città anche se a Lecco ancora si vive bene,  abbiamo certamente episodi  di microcriminalità, ma molto differenti che  in altre zone d’Italia dove invece si ha che fare  con la criminalità con la C maiuscola”.

“Applicare un’ottica di sicurezza all’ambiente urbano significa innanzitutto  chiedersi se le città sono progettate per donne e uomini di ogni età, reddito e razza o non invece per rispondere ai bisogni di pochi – proseguono le tre candidate – E’ necessario far crescere la coscienza che ci sono differenze importanti tra i due sessi nel campo della criminalità (sia dal lato degli aggressori sia da quello delle vittime) e dell’insicurezza, e che si rende quindi necessario applicare in modo sistematico l’analisi del contesto e il rilevamento del rischio differenziati secondo i sessi e tarare di conseguenza le strategie di prevenzione”.