Architettura Sostenibile. Interni 4: come vivere tra i campi elettromagnetici

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RUBRICA – La questione dell’inquinamento elettromagnetico credo sia già nota a molti ma l’intento di questo breve excursus è’ di riassumere brevemente la storia, le cause e dare indicazioni semplici ma utili per poterci convivere senza danni alla salute! La prima valutazione da fare è certamente che i campi elettromagnetici esistono e sono del tutto naturali nel cosmo e sul nostro pianeta.

Da sempre l’uomo ha utilizzato l’energia delle grandi reti telluriche cercando di sfruttarla. Gli antichi chiamavano geomanzia lo studio dei fenomeni terrestri attraverso la divinazione ovvero osservavano i segnali che la terra gli forniva: il sorgere di un determinato tipo di pianta in un luogo preciso, un corso d’acqua e le sue mutazioni, gli stanziamenti e spostamenti degli animali. In Cina già 4000 anni fa, la geomanzia e la radioestesia erano impiegate per il ritrovamento di giacimenti minerali e delle sorgenti d’acqua. Anche gli Egizi, i Greci gli Etruschi ed i Celti utilizzavano le capacità sensoriali di alcuni individui per scegliere i luoghi migliori per costruire templi, santuari. I dolmen ed i menhir dei Celti sono situati ai nodi delle linee sotterranee formate da corsi d’acqua o minerali ma mai all’interno dei relativi campi d’influenza. Gli Etruschi costruivano i villaggi e le necropoli in zone dalla forte concentrazione elettromagnetica, così come gli Egizi edificavano le piramidi come catalizzatori di energia e gli antichi Romani erigevano i templi e le vie di comunicazione principali nei luoghi con la più alta concentrazione d’energia elettromagnetica naturale.

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Dall’antica geomanzia si è arrivati all’attuale geobiologia ovvero alla scienza che si occupa dell’influenza delle radiazioni (elettromagnetiche, ionizzanti, irraggiamento cosmico, raggi tellurici ecc.) sulla vita e sulla salute dell’uomo, del mondo animale e vegetale. Una sorta di relazione tra Cosmo, Terra e Vita. Si sa infatti che vi una stretta relazione tra tali radiazioni e molte patologie degli esseri viventi.

LA RETE DI HARTMANN

Esiste un fascio invisibile di tensioni elettromagnetiche proveniente da radiazioni cosmiche che colpiscono la Terra avvolgendola e penetrandola per circa 100m sotto la crosta terreste con la quale l’uomo deve necessariamente convivere…. Questa energia proveniente dal cosmo si scontra anche con l’energia proveniente dal sottosuolo costituita da corrente e raggi tellurici direttamente connessi con il campo magnetico terrestre. Ha linee di maggior tensione disposte a distanze di circa 2m e 2.5m in due diverse direzioni (parallela ed ortogonale al meridiano magnetico nord-sud) che si intersecano ortogonalmente tra loro a formare una maglia rettangolare che è comunemente chiamata rete di Hartmann dal nome dello scienziato tedesco che l’ha scoperta. Le linee di maggior tensione hanno spessore di circa 21cm e si intersecano andando a formare i punti più caricati elettricamente e che quindi risultano essere di maggior interferenza con il nostro organismo. Mentre all’interno dei reticoli si hanno le cosiddette zone neutre; nei nodi, detti punti geopatogeni, i picchi energetici sono tali da poter causare malessere fisico all’uomo.

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I CORSI D’ACQUA

Altri campi energetici naturali sono quelli generati da corsi d’acqua superficiali e sotterranei. L’acqua  è vita che scorre, movimento. La presenza di acqua in movimento crea un flusso di ioni negativi salutari che caricano l’area in corrispondenza del transito. Questo altera il normale equilibrio ambientale generando una sorta di campo che influisce sull’equilibrio energetico corporeo.

Se è positivo avere corsi d’acqua o laghi o mare vicino alle nostre abitazioni, altrettanto può essere deleterio avere bacini stagnanti  o corsi d’acqua sotterranei proprio in corrispondenza delle nostre abitazioni. Questi ultimi, in particolare, associano l’energia specifica dell’acqua a quella della terra e delle rocce di cui è composta. Pertanto avrà proprietà ed effetti più o meno positivi a seconda di quali minerali e metalli contengano e di quali polarità si caricano al passaggio e contatto con l’acqua. La cosiddetta ionizzazione unipolare dell’aria soprastante è un effetto favorevole che viene sfruttato a scopi terapeutici come per i centri termali. Se, invece, si genera un’inversione di polarità come spesso avviene nel caso di corsi d’acqua o falde sotterranei, si producono radiazioni ionizzanti nocive.

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INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO INTERNO

A sommarsi al campo naturale diffuso ci sono poi diversi altri campi locali che si generano per effetto della presenza di alcuni elementi ed impianti: impianti elettrici e telefonici, apparecchiature elettriche ed elettroniche come cellulari, televisori, computer, elettrodomestici o antenne di trasmissione e telecomunicazione, ecc. Le dimensioni e l’intensità di ciascuno di questi campi e’ dipendente dalla potenza e portata degli elementi che li generano. Il risultato è più o meno intenso a seconda di quanti diversi campi si sommano in ciascun punto.

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Perciò cosa dobbiamo fare? I campi certo non si possono annullare, se non eliminando la fonte ovvero scollegando ad esempio gli apparecchi elettrici ed elettronici. Ma possiamo imparare a disporci in funzione di essi. Importante, quindi, anche in questo caso è conoscerne posizione ed intensità e distribuire i locali in funzione di ciò.

Si sa infatti che la permanenza temporanea all’interno dei campi elettromagnetici, se non di elevata intensità, non crea danni permanenti e quindi è necessario localizzare le nostre attività più “lunghe” in luoghi meno inquinati. Fondamentale è’ ad esempio posizionare correttamente il letto evitando i nodi della rete di Hartmann e cercando di non avere ulteriori interferenze ovvero eliminando le apparecchiature elettroniche ed elettriche dalla camera da letto. Non posizioneremo ne’ letti, ne’ divano, né scrivanie o luoghi di relax in quella zona. Esistono per questo speciali interruttori detti disgiuntori che permettono di scollegare l’impianto elettrico locale da quello generale e limando quindi l’intero campo magnetico da esso generato.

Analizzare poi il sito ove dovrà sorgere l’edificio può essere un valido aiuto. I nodi sono punti facilmente rilevabili anche solo guardando il comportamento degli animali domestici: i gatti ad esempio dormono spesso proprio in corrispondenza di un nodo che è di fatto una specie di loro ricarica energetica.

Concludendo le domande che dobbiamo porci sono:

  • Che tipo di energia è presente nel luogo dove dovremmo abitare o abitiamo?
  • Dove si localizzano i picchi energetici?
  • Ci sono fonti che possiamo eliminare o annullare con dispositivi o contromisure?

Il primo passo è quello di indagare e valutare quello che c’è e di “pulire” i ristagni energetici grazie alla professionalità di persone del settore.

Per rilevare queste fonti di energia si possono utilizzare strumentazioni scientifiche come il geomagnetometro o si possono fare rilevazioni radioestesiche con il pendolo, il biotensor, la forcella radbomantica o la loboantenna che ci permettono di individuare falde acquifere, corsi d’acqua sotterranei,  faglie e fratture del terreno, reti geomagnetiche. Non dimentichiamo comunque le “antiche regole” e quindi possiamo sfruttare anche animali e piante per darci indizi preziosi.

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Una volta individuate posizione e punti di passaggio cosa facciamo? Se le fonti di inquinamento elettromagnetico sono di origine “artificiale” sono spesso anche controllabili ed eliminabili. Un buon impianto elettrico opportunamente progettato e calibrato, con un’opportuna messa a terra ispezionabile ed a norma CEI, riduce al minimo i campi dispersi nell’abitazione. Progettare diramazioni di fili in linea, a L, con conformazione a stella e non a cerchio per creare una gabbia di Faraday; schermare le  linee elettriche utilizzando cavi schermati o tubazioni in metallo; inserimento di salvavita e di disgiuntori per interrompere la corrente quando non viene utilizzata (come ad esempio nelle camere da letto durante le ore di sonno) e separando le linee a funzionamento continuo da quelle ad uso saltuario.

I disgiuntori di corrente, detti Bioswitch, vanno applicati ai contatori per abbassare, dove serve,  la corrente al minimo di tensione disinserendo dal quadro generale la rete quando non viene utilizzata.

Va poi studiata l’integrazione tra i diversi impianti dell’abitazione distribuendoli in modo razionale e sempre con l’impiego di materiali di qualità.

Una volta ridotti al minimo i possibili inquinanti elettromagnetici, e che si conosce quanto inevitabilmente rimane, si deve valutare le migliori opzioni per organizzare lo spazio abitativo a seconda dei tracciati energetici residui e posizionando elementi che possano fungere da “rimedio” più o meno naturale. In questo il Feng Shui ci insegna che vi sono diverse combinazioni di materiali per creare equilibrio tra gli elementi dominanti e regolare ed armonizzare la nostra casa.

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Con metodi scientifici classici e non, è quindi possibile trovare le soluzioni più appropriate per vivere nelle nostre case al meglio.

Ing. Elena Formenti
Architettura + Tecnica

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