RUBRICA – Traffico intenso, passaggio di treni o aeroplani, attività produttive, schiamazzi… sono tutte fonti di rumore, o come si dice in gergo tecnico, sorgenti sonore. Un’ esposizione eccessiva al rumore non provoca solo nervosismo e seccature, ma può causare gravi disturbi alla salute quali malessere, insonnia, malattie cardiocircolatorie e ipertensione. L’esposizione al rumore, ovvero all’inquinamento acustico, necessita quindi di essere regolamentata e ridotta al pari di altre tipologie di inquinamento più note.
L’argomento, nell’ordinamento italiano, è regolato da una serie di norme che discendono dalla legge n. 447/95 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, la quale detta i principi base sui quali fondare la tutela del cittadino verso i disturbi da rumore. Ecco in breve, i principali strumenti previsti:
Zonizzazione acustica: ogni Comune deve suddividere il proprio territorio in sei fasce, dalla I alla VI, in base alla destinazione d’uso attuale e prevista dagli altri strumenti di pianificazione urbanistica . Ogni fascia prevede dei limiti di disturbo da rumore crescenti:
Classe acustica I – Aree particolarmente protette
Classe acustica II – Aree prevalentemente residenziali:
Classe acustica III – Aree di tipo misto:
Classe acustica IV – Aree di intensa attività umana:
Classe acustica V – Aree prevalentemente industriali:
Classe acustica VI – Aree esclusivamente industriali
Le cartografie di zonizzazione acustica del territorio e la relativa documentazione a corredo sono solitamente consultabili sul sito internet del Comune o in formato cartaceo presso gli uffici tecnici.
Valori limite: la normativa prevede tre tipologie di valori limite da rispettare, ciascuno riferito sia alla classe acustica di cui al punto precedente, sia al periodo temporale che può essere diurno (se il disturbo si verifica dalle ore 06:00 alle ore 22:00) o notturno (se il disturbo avviene dalle 22:00 alle 06:00). Naturalmente per il primo periodo si avranno limiti più permissivi, per il secondo limiti più stringenti per permettere il riposo delle persone. Le tipologie sono:
Valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora;
Valori limite assoluti di immissione: il valore massimo di rumore che può essere generato da tutte le sorgenti sonore presenti nell’area;
Valori limite differenziali di immissione: incremento massimo di rumore che una sola sorgente può causare rispetto al rumore già presente nell’area. Il valore limite differenziale corrisponde a 5 dB per il periodo diurno e 3 dB per il periodo notturno.
Valutazione di impatto acustico, valutazione previsionale di impatto acustico, tecnico competente in acustica ambientale: trattandosi di un fenomeno abbastanza complicato, la norma prevede l’istituzione della figura del Tecnico Competente in Acustica Ambientale, professionista dotato dei requisiti di formazione ed esperienza necessari alla corretta esecuzione delle misure di rumore e all’interpretazione delle stesse. La figura è riconosciuta dalla Regione, che detiene e pubblica anche il relativo albo.
Il tecnico è l’unico professionista in grado di asseverare le valutazioni di impatto acustico (ovvero la descrizione dei livelli di rumore generati da un attività e la verifica del rispetto dei limiti normativi sopradescritti) e di prevedere in anticipo, anche con modelli informatici, gli effetti acustici di una futura attività (nuovi impianti adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative, postazioni di servizi commerciali polifunzionali, attività produttive artigianali e industriali). Per le attività elencate infatti è necessario produrre una valutazione previsionale di impatto acustico e verificare in anticipo il rispetto dei limiti di rumore, per ottenere i relativi permessi di realizzazione o conduzione da parte della Pubblica Amministrazione.
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Dottor Federico Pagani
Mail: fede.pagani.cell@gmail.com
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