RUBRICA – Come accennato nel precedente articolo è possibile classificare i laghi del nostro pianeta in base a come le diverse condizioni di stratificazione o circolazione interna avvengono durante l’anno solare. Possiamo quindi distinguere:
Laghi di tipo polare: per tutto il periodo dell’anno, l’intera massa d’acqua mantiene una temperatura inferiore ai 4°C, la superficie perciò rimane sempre ghiacciata e non si verificano, nemmeno nella stagione più calda, fenomeni di piena circolazione. Si definiscono laghi a-mittici, ovvero senza circolazione. In Italia non si rintracciano laghi di questo tipo.
Laghi di tipo sub-polare: simili ai precedenti, ad eccezione per il fatto che durante la stagione estiva lo strato superficiale ghiacciato riesce a sciogliersi. Si verifica così una situazione di isotermia (stessa temperatura) della colonna d’acqua e si instaura una circolazione interna. In Italia possono essere rintracciati nelle zone alpine, in alta montagna. Vengono definiti mono-mittici freddi, ovvero con una circolazione annuale in periodo estivo.
Laghi di tipo temperato: presentano due periodi di isotermia all’anno, in primavera e in autunno, mentre d’estate e d’inverno si instaurano le relative stratificazioni dovute alla temperatura. Nei due periodi di isotermia è possibile la circolazione delle acque e, perciò, un lago di questo genere è anche chiamato di-mittico. Ricadono in questa categoria la maggior parte dei laghi minori e meno profondi del nord Italia.
Laghi di tipo subtropicale: l’unica possibilità di piena circolazione avviene col finire dell’inverno, non abbastanza freddo per dissipare il calore accumulato d’estate nella massa d’acqua e permettere la formazione dello strato ghiacciato superficiale. I maggior laghi della fascia sub-alpina italiana ricadono in questa categoria, vengono definiti mono-mittici caldi.
Laghi di tipo tropicale: la massa d’acqua durante tutto l’anno ha una temperatura superiore ai 4°C. Non può instaurarsi una vera e propria stratificazione vista la poca differenza di temperatura lungo tutta la colonna. Sono perciò chiamati laghi anisomittici ovvero nei quali le proprietà chimico fisiche sono costanti lungo tutto l’anno a causa del loro continuo rimescolamento.
La classificazione appena esposta è semplice e riesce a incasellare in 5 macrocategorie i laghi del nostro pianeta in base al loro comportamento annuale, tuttavia non esaurisce la descrizione di fenomeni molto complessi e multiformi come gli ecosistemi lacustri. Altre possibili classificazioni sono basate sull’origine geologica dei bacini. Avete mai notato come nel Lario la quota del fondale è, in alcuni punti, addirittura 200 metri al di sotto del livello del mare? L’origine di tale caratteristica morfologica sarà oggetto di un successivo articolo di questa rubrica.
Dottor Federico Pagani
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