RUBRICA – Cari amici golosi, in prossimità delle feste di fine anno, la mia raccomandazione è quella di aver particolare cura nella scelta dei vini da servire nei momenti conviviali, per rendere queste occasioni ancor più piacevoli e memorabili.
Avendovi sempre parlato di “enogastronomia” ritengo che sia il momento giusto per darvi, molto brevemente, qualche suggerimento affinché il connubio fra cibi e vini sulle vostre tavole si realizzi nel miglior modo possibile.
E’ fondamentale pensare bene al menù , ad una successione sensata delle portate, per poi stabilire un’altrettanto logica successione dei vini. Solitamente, pensando anche a quante tipologie di vino si vogliono servire, si procede in progressione iniziando eventualmente con una buona bollicina, proseguendo poi con vini bianchi e/o rossi, per poi terminare inevitabilmente col vino dolce adatto ai vari panettoni e pandori.
Procedendo in quello che potrebbe essere il mio menù ideale con annessi i vini, ritengo sia quasi d’obbligo stappare un “Metodo Classico “ made in Italy al cospetto dei tradizionali antipasti misti, dove si servono portate che vanno dalle delicate insalate di mare fino ai nostri salumi più pregiati come il Culatello di Zibello o anche ai prodotti del periodo come Lingua e Galantina.
La scelta potrebbe cadere su un “Satèn” di Franciacorta, su un Trento DOC riserva, su un rosè “Cruasè” DOCG dell’Oltrepò o sull’amatissimo Verdicchio spumante soprattutto qualora ci sia in prevalenza pesce.
Sul primo piatto, che per l’occasione è sempre più raffinato che sostanzioso, propongo un buon vino bianco elegante ed equilibrato come un Weisburgunder (pinot b.co) dell’Alto Adige o una buona Ribolla gialla dei Colli Orientali.
Anche il vino rosso che dovrà accompagnare il tradizionale cappone ripieno, l’agnello, il coniglio nostrano al forno o il “filetto in crosta” – vedete voi – dovrà avere buona personalità senza essere troppo alcoolico e strutturato.
Da amante dei nebbioli suggerisco un Valtellina Superiore di gran classe, mi sbilancio col Valgella “Cà Morei”di Fay o il Sassella “Rupestre”di Menegola.
In alternativa un vino d’attualità emergente come l’Etna rosso oppure, per gli amanti della vinosità e dei vini vellutati, Valpolicella Sup. ”Ripasso” o Merlot Colli Asolani.
Qualora ci fosse un po’ di spazio per una selezione di formaggi di grande qualità (in questo caso non erborinati o di capra, mi raccomando ) è il momento di tirar fuori quella bottiglia di Sfurzat , di Amarone , di Barolo o di Brunello per la quale aspettavate un’occasione speciale , magari decandandola facendo un po’ di scena.
A bocce ferme, quando verrà il momento del panettone, il Moscato d’Asti DOCG nuovo del 2015 non ha paragone con nessun altro vino: è quel che Dio fece!
Un’idea golosa per quest’anno sarebbe condividere con parenti e amici la passione per il cioccolato con un’assortimento di praline di “fondente” con varie percentuali di cacao e/o diversa provenienza, centellinando il buon Barolo Chinato di Cocchi oppure (meglio ancora) l’A.L.A. Antico Liquorvino Amarascato del Duca di Salaparuta. Quello che sulla carta è dato come l’abbinamento impossibile, si rivelerà memorabile.
Assaggiare per credere.
Auguroni a tutti e arrivederci al 2016 Roberto Beccaria
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