RUBRICA – Amici del vino italiano di qualità, ben ritrovati. Ho avuto occasione di degustare attentamente diversi vini che hanno fatto affinamento nelle barriques ed ho potuto appurare che, finalmente, gli enologi ed i produttori italiani le stanno utilizzando con molto più criterio che nel recente passato, ottenendo vini molto gradevoli ed equilibrati senza eccesso dei classici sentori speziati, vanigliati e tostati che la barrique rilascia nel vino.
Giusto per chiarire anche a chi non ha particolari conoscenze sull’argomento, la barrique è una piccola botte di rovere dalla capienza di 225/228 lt che non ha solo la funzione di vaso vinario ma anche, e soprattutto, di conferire al vino sostanze nobili ed aromi che diventeranno parte integrante del vino stesso.
Tra il 1700 e l’800 questi contenitori venivano usati per il trasporto di svariati cibi e bevande, fino a che francesi si sono accorti che i loro vini pregiati di Bordeaux o della Borgogna messi in botticelle di rovere proveniente dal Massiccio Centrale (quercus petrae) miglioravano con l’invecchiamento arricchendosi in eleganza e complessità.
Ora queste piccole botti vengono prodotte anche con rovere di Slavonia (Ungheria) o anche con una varietà di rovere del Nord America che però, soprattutto qui in Europa, non è particolarmente amata. Nel nostro paese, salvo rarissime eccezioni, l’utilizzo delle barriques con una certa frequenza ha avuto il suo apice negli anni ’80 allorché, reduci dal famigerato scandalo del “vino al metanolo” che ha drasticamente ridotto i consumi interni, si è cominciato un percorso di rinnovamento pensando anche a produrre vini destinati all’estero avvicinandoci ai parametri e allo stile dei vini francesi, da sempre i più diffusi al mondo.
Ci sono voluti diversi anni e innumerevoli tentativi, spesso grossolani o quantomeno “discutibili”, per arrivare all’utilizzo calibrato delle barriques.
In molti pensavano, per mancanza di esperienza, che tutto quello che si affinava in barrique diventasse automaticamente buono, in realtà molti di questi vini non erano adatti a questo tipo di affinamento per cui emergeva clamorosamente il gusto del legno rispetto al vino: personalmente li classificavo come “vini del falegname” (non del vignaiolo).
Ancor oggi, forse memori di questi tentativi malriusciti, tanti appassionati e cultori del vino non amano o addirittura rifiutano i vini barricati ma, come ho potuto appurare, a distanza di alcuni decenni le cose sono cambiate in modo sostanziale e si beve decisamente meglio.
Neanche a farlo apposta proprio ieri sera ho riassaggiato il mitico Chardonnay di Planeta, un vino bianco Siciliano prodotto per la prima volta nella seconda metà degli anni ’90 e se devo spendere un aggettivo per definire le sue attuali caratteristiche rispetto alle origini, direi proprio irriconoscibile.
Le prime versioni strabiliavano tutti per la potenza, la struttura, per un grado alcolico sempre sopra i 15° e soprattutto per l’impronta della barrique nuova con tostatura forte, che però già al secondo assaggio si rivelava alquanto pesante e stucchevole.
Quello dell’annata 2016 si è rivelato un vino equilibrato, complesso e persistente con una garbata sfumatura vanigliata che non maschera ma ben si integra col gusto dello Chardonnay, devo proprio dire che mi è piaciuto ed ho apprezzato la sua evoluzione degli ultimi anni.
Ho portato ad esempio questo Chardonnay, ma in generale si denota nei vini un’impatto meno invasivo delle barrique grazie all’esperienza e l’abilità degli enologi che partono innanzi tutto da un ottimo vino , quindi procedono con la selezione dei legni migliori , col giusto grado di tostatura in base al vino da affinare e magari con l’utilizzo di barriques di secondo o terzo passaggio con rilasci moderati in quanto già parzialmente sfruttate.
Quindi da oggi in poi raccomando nessuna preclusione ai vini barricati, chiedere ai miei “allievi” del corso di degustazione di Valmadrera che hanno assaggiato vini eccellenti come lo Chardonnay di Tasca D’Almerita o anche l’Etna rosso N’Anticchia di Paolo Caciorgna, non da meno al gruppo storico di degustazione di Garlate a cui o proposto, tra gli altri, il Bolgheri superiore “Grattamacco” oppure agli amici del CAI di Calolzio che ad una cena da Filet a Lecco – Castello hanno abbinato il Primitivo “la Signora” di Morella ad una strepitosa accoppiata pugliese di Caciocavallo e Pecorino Canestrato selezionati dal titolare Christian Butti.
Mi fermo qui, anche perché mi aspetta un’altra serata di degustazioni piuttosto impegnativa e, se sarà il caso, riferirò prima delle festività.
Assaggiare per credere
Roberto Beccaria
ARTICOLI PRECEDENTI
24 ottobre – “L’Italia nel bicchiere”. Alla scoperta del Sangrantino di Montefalco
11 luglio – L’Italia nel Bicchiere. Bollicine in rosa: eccellenti e adatte all’estate
25 giugno – L’Italia nel bicchiere. Alla scoperta dei bianchi piemontesi
15 maggio – “L’Italia nel bicchiere”. Alla scoperta del Muller Thurgau
4 aprile – L’Italia nel Bicchiere. Alla scoperta del Gewurztraminer
13 febbraio – L’Italia nel bicchiere. Cabernet Sauvignon: uvaggio dagli innumerevoli pregi
06 gennaio – “L’Italia nel bicchiere”. Alla scoperta del vitigno Viogner
2017
12 dicembre – “L’Italia nel bicchiere”. Tour tra le bollicine italiane meno conosciute
20 ottobre – “L’Italia nel bicchiere”. I gioielli vitivinicoli della Valle d’Aosta
9 settembre – L’Italia nel Bicchiere. Passerina e Pecorino due bianchi tutti da scoprire
17 luglio – L’Italia nel Bicchiere. Col pesce quale vino? Bianco, rosato o rosso?
27 giugno – “L’Italia nel bicchiere”. Che caldo: è il momento di concedersi un Prosecco
6 giugno – “L’Italia nel bicchiere”. Alla scoperta del Cirò di Calabria
16 maggio – “L’Italia nel bicchiere”: un “tuffo” nei vini maremmani
27 aprile – L’Italia nel Bicchiere. Vin Nobile di Montepulciano: mostro sacro del vino italiano
11 aprile – L’Italia nel bicchiere. “Pas Dosè”, lo spumante che piace sempre più
11 marzo – L’Italia nel bicchiere. Il Nero d’Avola: un vino da scoprire
2016
12 dicembre – “L’Italia nel bicchiere”. Natale a tavola: ecco quali vini scegliere
15 novembre – L’Italia nel bicchiere. Il mondo degli “uvaggi” e le sue eccellenze
18 ottobre – L’Italia nel bicchiere. I vini dell’Etna, un’eruzione di bontà
26 settembre – “L’Italia nel bicchiere”. Lagrein, dall’Alto Adige un “Signor” rosso
7 settembre – L’Italia nel bicchiere. Una carrellata di vini bianchi italiani tutti da scoprire
13 agosto – L’Italia nel bicchiere. Grigliata di Ferragosto? Ecco che vini abbinare
18 luglio – L’Italia nel bicchiere. Un vino per l’estate? Il Lugana
28 giugno – “L’Italia nel bicchiere”. Al Griso con Popo Mojoli per un viaggio (di)vino
7 giugno – L’Italia nel bicchiere. Un’escursione tra i vini della Valtellina
21 maggio – “L’Italia nel Bicchiere”. Oggi si stappa il Sauvignon blanc
22 aprile – “L’Italia nel bicchiere”. I bianchi della Valle Isarco
1 aprile – L’Italia nel bicchiere. Merlot: uva straordinaria e internazionale
15 marzo – L’Italia nel bicchiere. Alla scoperta dei vini di Sardegna
17 febbraio – L’Italia nel Bicchere. Spazio ai vini rossi frizzanti!
20 gennaio – L’Italia nel bicchiere. L’Aglianico, il “Nebbiolo del Sud”
4 gennaio – “L’Italia nel bicchiere”. Il Moscato d’Asti a fermentazione naturale
2015
9 dicembre – Feste vicine, qualche suggerimento “da bere”
5 novembre – L’Italia nel bicchiere. Alla scoperta dell’ottimo Montepulciano
16 ottobre – L’Italia nel Bicchiere. Vitigni e vini del meraviglioso Friuli
30 settembre – L’Italia nel bicchiere. Meglio l’Amarone o lo Sfurzat?
15 settembre – L’Italia nel bicchiere. Un viaggio tra i Supertuscans
2 settembre – L’Italia nel bicchiere. Scopriamo lo Chardonnay: l’uva più coltivata al modo
30 luglio – “L’Italia nel bicchiere”. Scopriamo gli abbinamenti vino – formaggio
17 giugno – “L’Italia nel bicchiere”. “Garganega: un gioiello di uva”
3 giugno – L’italia nel Bicchiere. Spezziamo una lancia a favore dei Rosati
24 maggio – L’italia nel Bicchiere. Viaggio tra i vini bianchi dell’Alto Adige
9 maggio – L’Italia nel bicchiere. Viaggio in Toscana alla scoperta del Chianti
21 aprile – “L’Italia nel bicchiere”. Parliamo di Barbera o, meglio, de’ La Barbera
1 aprile – L’Italia nel bicchiere. il Primitivo e il Negroamaro
26 marzo – L’Italia nel bicchiere. “Bollicine” italiane
24 febbraio – Viaggio nel mondo dei Passiti
13 febbraio – Il riscatto dei “Vitigni Poveri”
27 gennaio – Oggi con Roberto Beccaria parliamo del Nebbiolo
16 gennaio – Vino protagonista. “L’Italia nel bicchiere”, nuova rubrica di Roberto Beccaria