Oggi pomeriggio la consegna: “Un gesto per valorizzare le strutture che tutelano la salute nelle nostre comunità”
Domani le Arance della Salute Airc si potranno trovare presso l’atrio del municipio di Monte Marenzo
LECCO – E’ cominciata con la consegna di una reticella di arance al direttore generale di Asst Lecco Paolo Favini la serie di iniziative che vedrà coinvolta la Polisportiva Monte Marenzo area sociale in favore della campagna delle Arance della Salute dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) sabato prossimo.
Nel cortile d’ingresso dell’ospedale di Lecco, con il direttore generale c’erano anche il primario di Oncologia Antonio Ardizzoia e la coordinatrice infermieristica del reparto Elena Rusconi. “Un gesto simbolico per valorizzare le strutture che sul territorio tutelano la salute nelle nostre comunità locali” ha detto Angelo Fontana, responsabile dell’area sociale della Polisportiva Monte Marenzo.
L’incontro è stato allietato, per la gioia dei presenti, dalla voce e dalle note del Maestro Gabriele Bolis che ha suonato la fisarmonica e intonato canti popolari con Gilberto Garghentini, Dario Bolis e Marcello Sesana.
Le giornate dedicate ad Airc proseguiranno domani, 29 gennaio, quando (dalle ore 8.30 fino a esaurimento scorte) si potranno acquistare le arance presso l’atrio del comune di Monte Marenzo a fronte di un contributo di 10 euro. Sono disponibili anche la marmellata d’arancia in vasetto da 240 grammi a 6 euro e il miele millefiori in vasetto 500 grammi a 7 euro.
Si svolgerà sempre presso l’atrio del comune di Monte Marenzo, alle ore 10, la premiazione con le Arance della Salute di Carla Magni, presidente dell’Auser di Monte Marenzo. Grazie ai suoi volontari, infatti, si è potuto garantire il trasporto sociale per persone anziane e disabili anche in tempo di Covid19. Sarà premiata anche Elisa Carenini, la più giovane imprenditrice agricola di Monte Marenzo. Fin da piccola ha imparato dal padre Severino i valori legati all’agricoltura e alla natura. Grazie al suo impegno oggi gestisce, oltre agli animali da cortile, maiali e capre, anche la Bionda e la Mora, le ultime due mucche da latte rimaste in paese (nel 1961 le mucche a Monte Marenzo erano bene 178).