Incontrarsi per costruire la pace: gli studenti del Liceo Leopardi dialogano con Andrea Avveduto

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Un incontro per comprendere il conflitto israelo-palestinese e riflettere sulla pace partendo dal dialogo

Il giornalista Avveduto: “La pace comincia da uno sguardo”

LECCO – Una mattinata di ascolto, riflessione e confronto quella che sabato 11 ottobre ha visto protagonisti gli studenti del Liceo Leopardi, riuniti nella Sala don Ticozzi di Lecco per incontrare il giornalista Andrea Avveduto, responsabile della comunicazione dell’associazione “Pro Terra Sancta”.

Per il liceo lecchese si tratta di un appuntamento ormai consolidato: è infatti il terzo anno consecutivo che Avveduto incontra gli studenti per raccontare la complessità del Conflitto israelo-palestinese e, soprattutto, per offrire uno sguardo umano su una realtà spesso ridotta a numeri e geopolitica.

“La pace comincia da uno sguardo. – ha ricordato Avveduto – “Non basta ascoltare storie, ma occorre mettersi nella condizione di guardare l’altro, di mettersi nei suoi panni, di comprenderne ferite e speranze.”

Un messaggio che ha toccato i ragazzi, come testimonia Giorgia Colombo, studentessa di quarta scientifico e redattrice del giornalino dell’istituto Sottobanco: “Spesso noi giovani, ma anche gli adulti, ci sentiamo impotenti di fronte ai conflitti e ci chiediamo cosa possiamo fare. Eppure, un primo passo è non restare indifferenti e muoversi con il desiderio di incontrare l’altro per conoscere di più le cose.”

Nel corso dell’incontro, il giornalista ha sottolineato come la conoscenza sia il primo antidoto alla violenza: senza la consapevolezza della storia, della politica e del dolore dell’altro, si rischia di restare prigionieri di narrazioni parziali che alimentano l’odio invece di superarlo.

Tra i momenti più significativi, la testimonianza di esperienze nate in Terra Santa che cercano di costruire ponti di pace concreti, come il Parents Circle – Families Forum, un’organizzazione composta da famiglie palestinesi e israeliane che hanno perso persone care a causa del conflitto. Queste vittime, invece che scegliere la vendetta, hanno deciso di trasformare il dolore in dialogo, portando le loro storie nelle scuole e nelle comunità per far sì che chi ascolta smetta di vedere l’altro come nemico e inizi a vedere la sua comunità.

Uno dei messaggi centrali dell’incontro con Avveduto è stato un messaggio di don Tonino Bello: “La guerra inizia con il dissolvimento dei volti”. Riscoprire i volti, tornare a guardarli, significa quindi ritrovare l’umanità perduta e aprire la strada a relazioni nuove, fondate sul rispetto e sulla conoscenza reciproca.

“Servono luoghi dove poter costruire e educarsi a questo sguardo, perché la guerra o la pace non sono solo quelle che si giocano nei territori di scontro armato, ma anche quelle che possiamo vivere ogni giorno qui in Italia, a scuola, in famiglia, nelle vie e nelle piazze della nostra città”, ha concluso Giorgia Colombo.

Un messaggio semplice e potente, che gli studenti del Liceo Leopardi portano con sé: incontrarsi è gia un passo per la pace.