Alla prima scadenza, sono circa 500 le richieste dei buoni spesa a Lecco
La misura a sostegno delle famiglie nell’ambito dell’emergenza Coronavirus
LECCO – Ad una settimana dall’apertura dei termini, si è chiusa a Lecco la prima scadenza per l’ottenimento dei buoni spesa destinati alle famiglie in difficoltà: sono circa cinquecento le richieste arrivate al Comune da altrettanti nuclei familiari residenti nel capoluogo.
“Di queste cinquecento, 320 sono già state verificate e autorizzate – spiega l’assessore ai servizi sociali, Riccardo Mariani – dopo l’accertamento sui requisiti, a tutti daremo un riscontro via email o telefonico. Nessuno, in questo momento difficile, si senta in apprensione non ricevendo subito la risposta, stiamo lavorando tutte le richieste”.
Frutto dei 400 milioni di euro messi a disposizione della Protezione Civile Nazionale per tutti i comuni italiani, il buono spesa è erogato sotto forma di consegna al domicilio dei generi alimentari e prodotti di prima necessità.
A chi è destinato il buono spesa
A Lecco possono beneficiarne i nuclei famigliari con introito di qualsiasi natura (stipendio, cassa integrazione, pensione, pensione di invalidità) presunto per il mese di aprile non superiore a 500 euro al netto delle spese di affitto/mutuo/utenze.
L’importo del buono spesa varia a seconda della composizione del nucleo familiare (risultante dall’anagrafe comunale) ed è pari a 100 euro per ogni componente, elevato di 50 euro in presenza di minori fino a 3 anni, fino a un massimo di 650 euro.
In provincia
Il capoluogo è inevitabilmente il Comune lecchese con le maggiori richieste di buoni spesa. Negli altre realtà cittadine della provincia i numeri (ancora in aggiornamento e destinati ad aumentare) sono inferiori ma comunque significativi, come a Merate dove le richieste finora sono state 85, e a Valmadrera con 75 domande. A Oggiono mercoledì le richieste avevano superato la quarantina, 38 invece a Mandello.