“Figli a scuola da soli”: la battaglia di una famiglia lecchese

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“Non riteniano utile dal punto di vista educativo crescere i propri figli nel terrore e nella paura”

LECCO – “Figli a scuola da soli” un argomento ampiamente discusso nel recente passato ma sempre attualissimo, che mette di fronte gli istituti scolastici e i genitori, quanto meno quelli favorevoli a che i propri figli compiano il tragitto casa – scuola e viceversa in totale autonomia.

A riattualizzare la questione è F.F., padre di due bambini che frequentano una scuola elementare lecchese, deciso ad andare fino in fondo insieme alla moglie nel difendere la propria posizione, strenui difensori dell’autonomia dei propri bambini nell’andare e tornare da scuola.

“Fatichiamo a capire come sia possibile che ciò che facevamo fino a una trentina di anni fa in modo del tutto normale, sia diventato un problema a tal punto da essere ‘vietato’. Non viviamo sulla luna e conosciamo bene i pericoli che si possono presentare, ma crescere i propri figli nel terrore e nella paura non ci sembra un modello educativo sano e fortificante”.

Residenti poco distante dall’istituto scolastico, la famiglia F. ha già discusso con la scuola presentando anche la liberatoria: “Non v’è dubbio che la società è cambiata, si è trasformata, i pericoli sono aumentati, ma essendo vicinissimi alla scuola e conoscendo bene i nostri figli, capaci di compiere in modo autonomo il tragitto casa – scuola, troviamo assurda l’obbligatorietà dell’accompagnamento”.

Una questione che la famiglia lecchese pone oltre l’aspetto scolastico: “Si sente spesso dire che i giovani di oggi sono ‘mammoni’, ‘troppo dipendenti dalla famiglia’ se non addirittura ‘imbranati’, e non potrebbe essere altrimenti se iniziamo a tarpare loro le ali, e a mettere addosso loro timori e paure sin dalle elementari, anziché spronarli e aiutarli a crescere autonomi e indipendenti. Si badi bene, autonomi e indipendenti, quindi responsabili, attenti, svegli, che non significa spavaldi e superficiali”.

Un tema che continua ad essere di grande attualità e sul quale F.F. insieme alla moglie è deciso a non retrocedere di un millimetro dalla propria posizione: “Continueremo la nostra battaglia, anche a tutela delle responsabilità di docenti e dipendenti scolastici, le cui responsabilità nei confronti degli alunni non possono essere infinite, ma devono limitarsi al contesto scolastico, che tradotto in modo semplice significa che fuori dal cancello della scuola, la responsabilità è, resta, e deve restare dei genitori”.

Una posizione quella della famiglia F. che sarebbe corroborata dall’articolo 19-bis della Legge 172 del 04.12.2017, inerente alle “Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili” alla quale F.F. fa riferimento, ricordando ciò che recita l’articolo: “ ‘I genitori esercenti la responsabilità genitoriale, i tutori e i soggetti affidatari ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184, dei minori di 14 anni, in considerazione dell’età di questi ultimi, del loro grado di autonomia e dello specifico contesto, nell’ambito di un processo volto alla loro autoresponsabilizzazione, possono autorizzare le istituzioni del sistema nazionale di istruzione a consentire l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni. L’autorizzazione esonera il personale scolastico dalla responsabilità connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza’. Questo è ciò che dispone la legge e questo è quanto vogliamo che venga applicato e rispettato”.

In tale senso si è espresso anche il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come ricordato dallo stesso F.F.: “in riferimento a questa legge entrata in vigore il 6 dicembre 2017, il Ministero ha diramato una comunicazione a tutti, partendo dai Direttori Generali e Dirigenti titolari arrivando ai Dirigenti scolastici, nella quale si dichiara che: ‘a decorrere da tale data, le autorizzazioni eventualmente rilasciate dai genitori, dai tutori e dagli affidatari dei minori di 14 anni alle istituzioni scolastiche avranno efficacia per l’intero anno scolastico in corso, ferma restando la possibilità di revoca. Resta inteso che dette autorizzazioni dovranno essere rilasciate per ogni successivo anno scolastico’. L’ennesima conferma che non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni, forzature o prese di posizione che in taluni casi sono assurde ancorché inammissibili. Da par nostro la battaglia continua anche a tutela di un’educazione che sia votata alla responsabilizzazzione e all’autonomia dei propri figli”.