In mattinata la cerimonia organizzata da Prefettura, Provincia e Comune di Lecco
“Non è mai tempo di smettere di ricordare, dobbiamo sempre conservare la lucidità dell’oggettività”
LECCO – L’importanza della memoria, questo il tema che si è ripetuto nella celebrazione del Giorno del Ricordo, svolta stamattina, lunedì 10 febbraio, in riva Martiri delle Foibe a Lecco. Il racconto commosso di Aldo Baborsky, architetto 90enne, ha racchiuso il senso dell’importanza di questa giornata, sottolineando quando sia importante non dimenticare quanto successo.

“Avevo appena 13 anni quando sono arrivato con la mia famiglia da Fiume – ricorda – l’attraversamento del ‘muro’, come lo chiamavamo noi, è qualcosa che non scoderò mai. Lecco è la città che ci ha accolti e che ci ha dato un’altra vita. Mio papà lavorava in Comune come impiegato nell’ufficio edilizia, io ho frequentato le scuole e poi il Liceo Classico”.

Aldo Baborsky ha portato anche i saluti di Jadran Savarin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, assente per motivi di salute. La presidente della provincia Alessandra Hofmann ha aperto i discorsi ufficiali: “Un momento solenne e significativo per il nostro paese. Questo giorno è un’opportunità, che talvolta ci facciamo sfuggire, per onorare le vittime, riflettere sulla nostra storia e rinnovare il nostro impegno per la pace e la giustizia. Perciò voglio esprimere ringraziamento, vicinanza e solidarietà a tutti i famigliari delle vittime delle foibe. E’ necessario lavorare concretamente affinché questi non siano momenti solo delle istituzioni, ma che siano momenti per tutta la cittadinanza e per i nostri ragazzi”.

Quindi è intervenuta il vicesindaco di Lecco Simona Piazza: “Purtroppo, ancora troppo spesso, questa commemorazione suscita divisione, distinguo e revisionismo che non fanno onore alla memoria storica ma, soprattutto, disconoscono la sofferenza e il dramma delle persone che furono vittime innocenti di costrizioni, persecuzioni e violenza. La città ha saputo farsi un porto sicuro, nuova casa per gli esuli delle terre di confine. Per imparare ad andare oltre basterebbe guardare all’esempio della nostra comunità e ascoltare le storie di chi c’era. Ricordare significa guardare ciò che è stato con gli occhi della storia e impegnarci con gli occhi dell’umanità per fare in modo che gli errori del passato non si ripetano”.

A chiudere la cerimonia l’intervento del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio: “Non è mai tempo di smettere di ricordare, dobbiamo sempre conservare la lucidità dell’oggettività. Noi siamo chiamati a tenere vivo nel nostro cuore il ricordo e la conoscenza di quei momenti e di quelle fasi storiche così pregnanti perché si materializzano ogni qual volta noi leggiamo, studiamo e continuiamo a lavorare sull’espressione ‘martiri delle foibe'”.

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