Zamperini (FDI): “Risorse che tornano ai territori che generano energia”
Una misura che restituisce ai territori montani parte delle risorse generate dall’utilizzo dell’acqua
LECCO – Lecco riceve dal riparto 2024 una quota significativa derivante dagli impianti idroelettrici attivi sul territorio. Fondi destinati a interventi ambientali e di valorizzazione delle zone montane lombarde.
Regione Lombardia ha approvato il riparto del 60% dei canoni aggiuntivi ricognitori versati nel 2024 dagli ex concessionari degli impianti idroelettrici in prosecuzione temporanea, come previsto dall’articolo 23 della legge regionale 5/2020 e dall’articolo 53-bis della l.r. 26/2003. Una misura che restituisce ai territori montani parte delle risorse generate dall’utilizzo dell’acqua, riconoscendo il ruolo fondamentale delle comunità che ospitano infrastrutture strategiche per la produzione energetica.
Per la Provincia di Lecco, la quota assegnata ammonta a 156.595,84 euro. Una cifra che deriva dalla presenza – insieme a Bergamo e Monza-Brianza – della grande derivazione idroelettrica Esterle-Bertini-Semenza, gestita da Edison, che nel solo 2024 ha versato 782.979,20 euro di canone aggiuntivo. Risorse che ora saranno impiegate per interventi di miglioramento ambientale, manutenzioni, sicurezza idraulica e tutela paesaggistica.

“Si tratta di un risultato importante per il nostro territorio – afferma il Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Montagna Giacomo Zamperini – perché riafferma un principio di equità: i territori che contribuiscono alla produzione energetica devono essere sostenuti attraverso investimenti concreti. L’acqua è un bene prezioso e le nostre valli, che per decenni hanno ospitato impianti fondamentali per l’intero sistema lombardo, meritano attenzione e risorse per la tutela dell’ambiente e della qualità della vita”.
Il consigliere aggiunge: “Continueremo a promuovere e finanziare iniziative che sappiano supportare progetti realmente utili, capaci di rispondere alle esigenze dei comuni e delle comunità locali. La montagna lecchese deve poter contare su strumenti adeguati a preservare il proprio patrimonio naturale e garantire servizi e sicurezza”.

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