Il Rotary Club Lecco esplora la cultura enologica con il socio Mario Goretti

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Il sommelier Mario Goretti e il presidente del Rotary Club Lecco Luca Tentori

Il Sommelier Goretti ha condotto i presenti in un viaggio affascinante tra scienza, storie e passione per il vino

L’incontro ha offerto spunti di riflessione anche sulla sua dimensione economica e ambientale

LECCO – I membri del Rotary Club Lecco hanno partecipato ad un incontro guidato dal socio Mario Goretti, sommelier di terzo livello, che ha condotto i presenti in un viaggio affascinante tra scienza, storia e passione per il vino.

Goretti ha aperto la serata con una citazione che invita a vedere il vino non solo come una bevanda, ma come un elemento che racchiude in sé molteplici dimensioni: “Il vino è un sistema dinamico complesso che unisce geografia, geologia, meteorologia, chimica, tecnologia e, soprattutto, il pensiero e le azioni dell’essere umano”.

Un invito a considerare il vino non solo come un prodotto di consumo, ma come un ponte che unisce natura, cultura e umanità. Il relatore ha poi proseguito fornendo la definizione scientifica del vino, descrivendolo come: “La bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d’uva fresca o leggermente appassita, proveniente esclusivamente dalla specie Vitis vinifera”. Questo passaggio ha offerto ai partecipanti l’opportunità di comprendere anche l’aspetto tecnico e scientifico di questo prodotto millenario.

L’attenzione si è quindi spostata sulle origini della viticoltura. Goretti ha ricordato che la coltivazione della vite ha avuto inizio nel Caucaso meridionale, in un’area che oggi comprende la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian e alcune zone dell’Iran e della Turchia orientale. Le prime evidenze di fermentazione dell’uva risalgono a circa 8 mila anni fa (6000 a.C.), come attestato dai ritrovamenti archeologici in anfore georgiane.

Dopo un tuffo nel passato, il relatore ha presentato un quadro dell’attuale situazione produttiva. L’Italia è oggi tra i maggiori produttori al mondo, con circa 47 milioni di ettolitri di vino all’anno. A livello regionale, il Veneto guida la classifica, seguito da Puglia, Emilia-Romagna, Sicilia, Piemonte e Toscana. Nel contesto internazionale, Francia, Spagna e Stati Uniti sono gli altri protagonisti principali del panorama vitivinicolo globale.

Ampio spazio è stato dedicato alla straordinaria varietà di vitigni presenti nel mondo. Goretti ha menzionato, tra i varietali internazionali, il raro Kyoto Black e il celebre Cabernet Sauvignon. Per quanto riguarda l’Italia, ha ricordato alcuni dei vitigni più noti, come Sangiovese, Montepulciano, Glera, Pinot Grigio e Merlot, mettendo in evidenza la ricchezza e la biodiversità viticola che rendono il Paese un unicum nel panorama mondiale.

Un altro tema trattato è stato il valore culturale e sociale del vino, descritto come “un rito quotidiano di convivialità, purché vissuto con moderazione”. Non sono mancati anche i riferimenti alle sfide contemporanee, in particolare quelle legate ai cambiamenti climatici: eventi estremi che mettono a dura prova il lavoro dei viticoltori e possono compromettere intere annate.

La serata si è conclusa con alcune citazioni che hanno sapientemente racchiuso l’anima poetica del vino, tra cui: “Il vino è la purezza della terra” di Mario Soldati e “In una bottiglia di vino c’è più filosofia che in tutti i libri del mondo” di Louis Pasteur.

L’incontro ha offerto ai soci e agli ospiti del Rotary Club Lecco spunti di riflessione non solo sulla cultura del vino, ma anche sulla sua dimensione economica e ambientale, rafforzando il ruolo del vino come ponte tra il territorio e la comunità.