Ilaria Alpi: 30 anni senza giustizia, il ricordo del Circolo Ambiente

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Ilaria Alpi

La giornalista stava conducendo un’inchiesta sui traffici illeciti di rifiuti tossici e di armi tra l’Italia e la Somalia

“Come Circolo Ambiente dal 2003 abbiamo voluto dedicare la nostra associazione alla figura di Ilaria, per mantenerne viva la memoria e rivendicare verità e giustizia”

LECCO – Sono passati 30 anni dall’omicidio di Ilaria Alpi e del suo cineoperatore Miran Hrovatin, uccisi in Somalia nel 1994 e il 20 marzo si celebrerà il 30° anniversario. Una data significativa per il Circolo Ambiente che porta il suo nome, associazione che opera nel territorio compreso tra le province di Como, Lecco e Brianza, nata nel 1990, dapprima come Circolo Legambiente di Merone e successivamente, dal 2003, assumendo il nome di Circolo Ambiente “Ilaria Api”.

Per tutti coloro che l’hanno conosciuta e per il circolo lecchese, quello del 20 marzo è un triste anniversario, poiché ricorre il ricordo di una giornalista che stava conducendo un’inchiesta sui traffici illeciti di rifiuti tossici e di armi tra l’Italia e la Somalia. Temi, questi ultimi, che purtroppo ancora oggi sono di stretta attualità. Scempi ambientali e guerre, che continuano a funestare molti Paesi.

I genitori di Ilaria Alpi

“A distanza di 30 anni, non si conoscono ancora i mandanti e gli esecutori materiali del duplice omicidio avvenuto a Mogadiscio. Quello che si sa è che anche lo Stato italiano, per il tramite soprattutto dei Servizi segreti, ha fatto di tutto per rallentare e depistare le indagini, e questo è avvenuto fin da subito dopo il misfatto, tant’è che non si è mai giunti ad una verità giudiziaria, ovvero all’individuazione e condanna dei responsabili dell’assassinio di Ilaria e Miran” spiegano i membri del Circolo Ambiente Ilaria Alpi.

“Dal 2003 abbiamo voluto dedicare la nostra associazione alla figura di Ilaria Alpi, per mantenerne viva la memoria e per rivendicare verità e giustizia. A distanza di 30 anni purtroppo siamo qui, ancora una volta, a chiedere attenzione su un assassinio che è costato la vita a professionisti del giornalismo, cancellando col sangue le responsabilità politiche e le conseguenze di traffici illeciti di rifiuti che causano l’inquinamento di vaste aree e del commercio illegale di armi che alimentato guerre e conflitti. Situazioni a cui purtroppo stiamo assistendo tutt’oggi in altre aree del Mondo” concludono così i membri del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”.