In prefettura verso la definizione il documento operativo per la ripresa dell’attivita’ scolastica
Due diverse fasce di ingresso per gli studenti. I dettagli in quattro zone del territorio
LECCO – Si avvia a conclusione in Prefettura l’attività del tavolo di coordinamento per la definizione del più idoneo raccordo fra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tal fine utilizzabili.
Al tavolo, presieduto dal Prefetto Castrese De Rosa, hanno partecipato i rappresentanti territoriali delle Amministrazioni statali del Comparto scolastico e dei trasporti, delle Direzioni della Regione Lombardia competenti nelle cennate materie, nonché i Sindaci dei Comuni nei quali hanno sede gli istituti scolastici interessati, il Presidente della Provincia, il Direttore dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale – Ambito di Como, Lecco e Varese- ed i referenti di Trenord, RFI e delle Aziende incaricate del trasporto pubblico locale.
Gli orari d’ingresso in quattro zone
All’esito di ripetuti incontri di approfondimento tecnico, sono stati individuati per questa provincia quattro ambiti territoriali, rispetto ai quali sono state condivise le seguenti articolazioni orarie della didattica in presenza, in raccordo con il sistema di trasporto pubblico locale:
Lecco e Calolziocorte: con due fasce orarie di ingresso, alle ore 8:00 e alle ore 9:40, e quattro orari di uscita, rispettivamente alle 11:20, 12.10, 13:00, 13:50, con la possibilità di effettuare l’ultima ora di lezione in modalità di didattica a distanza. Alle ore 8:00 entrerà circa il 50% della popolazione studentesca; alle ore 9:40 farà ingresso il 25% circa, mentre in modalità a distanza si svolgerà il restante 25% di didattica;
Merate-Monticello Brianza e Casatenovo: con due fasce orarie di ingresso, alle ore 8:00 e alle ore 9:40, e quattro orari di uscita rispettivamente alle 11:20, 12.10, 13:00, 13:50, con la possibilità di effettuare l’ultima ora di lezione in modalità di didattica a distanza. Alle ore 8:00 entrerà circa il 40% della popolazione studentesca, alle ore 9:40 farà ingresso il 40% circa, mentre in modalità a distanza si svolgerà il restante 20% di didattica;
Oggiono: in ragione di un sistema di trasporto scolastico sostanzialmente dedicato e specificamente modulato, all’inizio dell’anno scolastico, su orari di ingresso e di uscita già differenziati dal Dirigente scolastico in accordo con l’Agenzia per il Trasporto Locale, è oggetto di ulteriore verifica l’opportunità di distanziare ulteriormente gli orari di ingresso (ore 8:10-9.10) e di uscita (ore 12.10-13.10-14.05) adottati;
Colico: similmente a quanto rappresentato per l’ambito territoriale di Oggiono, è oggetto di verifica l’opportunità di introdurre uno scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita, tenuto conto della già specifica modulazione del trasporto rispetto alle esigenze scolastiche.
Per la giornata del sabato, si procederà, nelle prossime ore, ad una verifica sulla necessità di operare differenziazioni degli orari di ingresso e di uscita in ragione del ridotto impatto del pendolarismo lavorativo.
Necessario potenziare i trasporti
“L’accresciuta domanda di servizio di trasporto pubblico locale, connessa alla cennata articolazione degli orari della didattica – spiegano dalla Prefettura – determina la necessità di potenziamento dell’offerta cui si farà fronte con risorse aggiuntive statali, che saranno trasferite alle Regioni secondo un piano di riparto predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Ulteriori intese tra l’ufficio scolastico regionale e l’Agenzia per il Trasporto pubblico locale saranno perfezionate entro il prossimo venerdì, per pervenire, nella giornata di lunedì 21 dicembre, ad una riunione conclusiva del tavolo di coordinamento nel quale sarà condiviso e sottoscritto da tutti i partecipanti il documento operativo finale.
“Ringrazio tutti per il grande sforzo collaborativo – scrive il prefetto – che si sta mettendo in atto per pervenire ad una soluzione che consenta ai ragazzi, a lungo privati di un luogo – come la scuola- in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, di ritornare a condividere importanti spazi di socialità e di crescita, in condizioni di massima sicurezza”.