Lecco-Bergamo, un’opera incompiuta fino al 2032. Gattinoni: “Chiesto a Regione di studiare un’alternativa”

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Lecco-Bergamo Chiuso entrata cantiere

La richiesta del sindaco di Lecco scartata dall’ente: si perderebbero i soldi già a disposizione

“Lo stallo dell’opera dura da quindici anni, provocando disagi ai cittadini che ne subiranno altrettanti con questa soluzione progettuale”

LECCO – Sette anni previsti per la realizzazione, di cui due per la progettazione e cinque di lavori effettivi, con il progetto di fattibilità in arrivo a novembre 2025; 2.4 km d’intervento per la sola “Variante di Vercurago”, in galleria tra Chiuso e il Lavello lato lago; 250 milioni di euro il costo dell’opera (100 milioni di euro al chilometro!), disponibili al momento solo 150 milioni, mentre gli altri 100 da reperire probabilmente all’interno delle opere per le Olimpiadi 2026.

Questi i numeri importanti della strada Lecco-Bergamo, che permetterà di collegare i due capoluoghi lombardi attraverso un intervento “importante e strategico”, come lo ha definito Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco. Gli aggiornamenti relativi all’opera sono stati dati dopo l’incontro con Regione Lombardia (Assessori e Consiglieri), Anas, Società Milano Cortina, Provincia e tutti gli Enti pubblici e Comitati dei cittadini, tra cui il Comitato di Chiuso.

“Visto lo stallo dell’opera che dura da 15 anni, una tempistica che nel migliore dei casi traguarderà al 2032 tra disagi enormi per la popolazione, l’efficacia solo parziale dell’intervento, e visto che resta ancora tutto da progettare e finanziare il secondo tratto che dal Lavello porterebbe alla rotonda di Sala (altri 50 milioni?), insieme ai Comitati sono intervenuto per chiedere a Regione Lombardia se si potesse approfondire uno scenario alternativo: ad esempio un complessivo bypass degli abitati di Vercurago e Calolziocorte (lato monte) da Chiuso fino Sala di Calolzio, per poi dirigersi verso Cisano o verso il ponte Cesare Cantù”, spiega il primo cittadino.

Continua Gattinoni: “Come sindaco mi sono fatto portavoce presso la Regione delle famiglie e delle imprese attive del rione di Chiuso che da 15 anni sono ostaggio di un orrendo cratere incompiuto, che secondo questo scenario subiranno ulteriori disagi (quando non veri e propri danni alle proprietà!) dovuti a scavi, rumore, vibrazioni, cui aggiungere la quotidiana pericolosità della nota rotonda “ottovolante” dove anche la scorsa settimana si è incastrato un Tir, paralizzando la città e il territorio. Ritengo, infatti, ragionevole che si possano prendere sei mesi di tempo per studiare un’ipotesi di variante progettuale più completa e giusta per un’opera così strategica per il nostro territorio e, allo stesso tempo, così impattante sulla vita quotidiana dei nostri cittadini. Non foss’altro che per avere oggettiva contezza della sussistenza o meno di alternative tecnicamente praticabili, valori economici e tempi di esecuzione stimati. È stato risposto che sospendere la procedura per fare ulteriori approfondimenti avrebbe comportato perdere i soldi oggi a disposizione per questo tratto di strada”.

“Dunque si procederà così. Noi tutti segniamo fiduciosi la data del 2032”, conclude il sindaco di Lecco.