Visita e benedizione mercoledì 1 febbraio 2023 alle 18.30
Nella nuova Casa una pluralità di servizi destinati al contrasto delle povertà presenti nel territorio
LECCO – Dopo un lavoro di ristrutturazione durato tre anni, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, inaugurerà mercoledì 1° febbraio la Casa della Carità di Lecco, collocata nel Centro Paolo VI di via San Nicolò, che per decenni ha ospitato attività pastorali nei settori della carità e della comunicazione.
Il rinnovamento cui è stato sottoposto lo stabile (ceduto in diritto di superficie per 30 anni dalla parrocchia di San Nicolò a Caritas Ambrosiana) consentirà di ospitare nella nuova Casa una pluralità di servizi, tra loro connessi e complementari, destinati al contrasto delle povertà presenti nel territorio. Alcuni servizi, da tempo attivi in città, sono stati trasferiti nella nuova sede a partire da fine 2022; altri ne verranno attivati dopo l’inaugurazione.
Il progetto “Casa della Carità” è stato sviluppato e concretizzato da Caritas Ambrosiana, che per l’operatività dei servizi si avvarrà del lavoro di operatori professionali (resi disponibili dalle cooperative sociali L’Arcobaleno e Il Grigio) e del contributo di una grande squadra di circa 200 volontari, reclutati dalla Caritas decanale di Lecco. Fondamentale, per ristrutturare i tre piani dell’edificio e avviare i servizi, è stato il supporto economico di diversi donatori (otto per mille, fondazioni, privati cittadini – vedi seconda scheda allegata).
Anche nella provincia e nella zona pastorale di Lecco il succedersi di ondate di crisi ha ampliato, nell’ultimo decennio, l’area della povertà. “Nonostante il territorio, dopo il Covid, abbia vissuto una forte ripresa produttiva e occupazionale – osserva Luciano Gualzetti, lecchese, direttore di Caritas Ambrosiana – rimangono elevati, e giungono frequenti ai centri d’ascolto bisogni di cittadini italiani e stranieri legati alla precarietà degli impieghi, all’insufficienza del reddito, all’impossibilità di far fronte a spese crescenti. La povertà abitativa non deflette, e non pochi, in città ma non solo, sono i casi di grave marginalità e homelessness. La povertà educativa e minorile ci preoccupano ulteriormente”.
Su tutti questi fronti saranno impegnati gli operatori professionisti e volontari dalla Casa della Carità: “Impegnati – conclude Gualzetti – a incontrare le persone in difficoltà, a dar loro voce e la possibilità di far valere i propri diritti, a integrare i servizi. E soprattutto a far crescere nelle comunità, cristiane e civili, la consapevolezza che la lotta alla povertà e l’impegno per una società più giusta e inclusiva sono compito non di specialisti, ma di ogni cittadino, ogni soggetto intermedio, ogni istituzione”.