Manzoni-Bertacchi. “Non decide la scuola ma Comune e Provincia”

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Sui container preside e studenti alzano le barricate

Maldini (Provincia): “Non spetta a loro la decisione”

LECCO – La bomba è innescata e lo scontro sembra solo all’inizio: l’ipotesi di posizionare dei container nel giardino del Bertacchi per ospitare il Liceo Manzoni ha provocato la reazione della scuola ‘ospitante’ che ha già bocciato questa possibilità.

Lunedì Comune di Lecco e Provincia si incontreranno per affrontare la questione e la decisione potrebbe arrivare già in quella sede. Il problema nasce dalla necessità di trasferire il Liceo Manzoni dall’edificio di via Ghislanzoni per consentire la messa in sicurezza dello stabile.

Dove spostare le lezioni? Scartate altre opzioni, l’unica possibilità pare essere la sistemazione di prefabbricati nel cortile condiviso dall’istituto Bovara e l’istituto Bertacchi. Ma dopo il ‘no’ del preside del Bertacchi e del consiglio docenti, ora sono studenti e genitori ad alzare la voce.

L’ingresso dell’Istituto Bertacchi

Studenti contrari:

“I motivi che ci spingono a prendere questa posizione sono due – spiega il Comitato studentesco in una nota – Il primo concerne la didattica, infatti noi studenti spesso usufruiamo del giardino per svolgere prove di scienze motorie soggette a valutazione o attività che all’interno della struttura non possono essere effettuate. Gli spazi esterni sono inoltre indispensabili ai ragazzi dell’indirizzo Tecnico dei servizi di animazione turistico sportiva e del tempo libero che svolgono all’esterno specifiche attività. Il secondo riguarda questioni di sicurezza: la sottrazione di una così ampia fascia di terreno comporterebbe infatti gravi ripercussioni a livello di sicurezza, in quanto la zona interessata risulta destinata ad accogliere gli studenti del Bertacchi in caso di prove di evacuazione e di eventuali emergenze”.

Anche i rappresentanti di classe dei genitori hanno espresso “il proprio dissenso stigmatizzando le notizie apprese”.

La Provincia: “Troveremo la soluzione migliore”

 

Marinella Maldini

“Sulle esternazioni dell’istituto Bertacchi non mi pronuncio – tira dritto il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Marinella Maldini – Sono i due enti, Comune e Provincia, a dover trovare la soluzione più giusta e condivisibile affinché i ragazzi possano continuare a frequentare le lezioni. Non è una decisione presa in una settimana, da due anni lavoriamo sulla questione e abbiamo preso in esame molte possibilità. Decideremo la soluzione migliore”.

Sulle questioni di sicurezza, evidenziate anche dal preside del Bertacchi, il prof. Antonazzo, Maldini ricorda che “ci sono dei tecnici, dei professionisti che hanno esaminato quanto era necessario, non lascerebbero nulla al caso e non permetterebbero che l’attività si svolgesse in condizioni di non sicurezza e in una situazione non decorosa”.

Il Comune: “Sorpresi dalla reazione del Bertacchi”

Clara Fusi

“La decisione definitiva ancora non c’è e non è detto che quella che prenderemo lunedì lo sia – spiega Clara Fusi, assessore all’Istruzione del Comune di Lecco – Ci ha meravigliati la reazione forte che è giunta dall’Istituto Bertacchi”.

La critica esternata in particolare dal dirigente scolastico è quella di non aver coinvolto la scuola nel percorso decisionale: “Non c’è ancora il progetto, l’avremmo sicuramente coinvolti ma quando le cose sarebbero state più chiare”.

Trasferire o non trasferire?

Una possibilità ancora sul tavolo (ma che si vorrebbe evitare) è quella di realizzare i lavori di messa in sicurezza del Liceo senza trasferire le lezioni. In quel caso, però, i temi di intervento si allungherebbero.

L’ingresso del Liceo Manzoni

“Abbiamo completato tutti i passaggi progettuali, la prossima settimana è prevista la firma del mutuo richiesto dal Comune per finanziare i lavori che ammonteranno complessivamente a 2 milioni di euro. Poi metteremo a gara l’appalto – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – con la pausa estiva inizierà l’intervento ma non basteranno tre mesi per completarlo, ci vorranno almeno 16-18 mesi”.

“Se l’attività scolastica non si trasferirà dovranno essere prese delle misure per limitare i disagi a studenti e personale scolastico, evitando le lavorazioni più rumorose durante la mattina. I lavori– prosegue Valsecchi – dovranno partire in ogni caso, si tratta di interventi importanti in materia antisismica e di staticità dell’edificio”.