Servono spazi per accogliere i migranti, convenzione tra Prefettura e Caritas
Abitazioni temporanee per garantire la prima accoglienza dei nuovi arrivati
LECCO – Da tempo è tornata a tenere banco la questione immigrazione anche nel lecchese: i nuovi arrivi pesano su un sistema di accoglienza a posti ridotti rispetto al passato e da tempo la Prefettura è alla ricerca di soluzioni per poter collocare i migranti assegnati al territorio.
Attualmente sono 470 i richiedenti asilo accolti attraverso nei CAS in provincia (i centri di accoglienza straordinaria) e ulteriori arrivi sono previsti nel fine settimana. Se l’appello rivolto nei giorni scorsi dal Prefetto Sergio Pomponio alle amministrazioni comunali per disponibilità di nuovi alloggi non avrebbe al momento sortito effetti concreti, offrirà una boccata di ossigeno al sistema la convenzione recentemente siglata tra Prefettura e Fondazione Caritas Ambrosiana per la messa a disposizione abitazioni dove poter temporaneamente ospitare i migranti al loro arrivo sul nostro territorio.
Si tratta di “soluzioni temporanee di accoglienza, nel pieno rispetto della dignità delle persone – spiegano dalla Prefettura – la convenzione rappresenta una camera di compensazione per affrontare in emergenza l’accoglienza dei migranti, fornendo interventi di prima assistenza, per il tempo strettamente necessario a individuare soluzioni alloggiative di lungo periodo”.
La Caritas garantirà, infatti, le prestazioni essenziali, tra cui vitto, alloggio, vestiario e assistenza sanitaria, in attesa che i richiedenti asilo (da dieci a venti posti disponibili) possano essere collocati all’interno dei CAS.
“Siamo molto orgogliosi di questa convenzione, che dimostra l’impegno concreto nell’affrontare le sfide dell’immigrazione e rappresenta un importante passo avanti nel rafforzamento delle politiche di accoglienza – ha commentato il prefetto Sergio Pomponio – E’ un esempio tangibile dell’importanza della collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni del Terzo Settore di consolidata tradizione, nel supporto ai processi di governance del fenomeno migratorio”.