Non solo trasporti, possibili disservizi anche nei servizi ambientali e a scuola
La mobilitazione della sigla sindacale Si.Cobas a sostegno della resistenza palestinese
LECCO – Dalle 21 di questa sera, giovedì 2 ottobre, fino alle 20.59 di venerdì 3 ottobre, è previsto uno sciopero nazionale del settore ferroviario indetto da SI Cobas. La mobilitazione coinvolgerà il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, con possibili ripercussioni rilevanti sulla circolazione dei treni e, di conseguenza, sugli spostamenti dei pendolari.
La protesta del comparto ferroviario rientra in un più ampio sciopero generale, che interessa sia il settore pubblico sia quello privato, proclamato dalla sigla sindacale Si.Cobas. La mobilitazione si inserisce nel solco delle manifestazioni già organizzate nelle settimane precedenti, tra cui quella del 22 settembre, ed è legata al sostegno alla resistenza palestinese e alla richiesta di porre fine al conflitto e al genocidio a Gaza.
Non solo trasporti: nella stessa giornata di venerdì 3 ottobre potrebbero registrarsi disagi anche nei servizi ambientali. Silea ha infatti avvisato i cittadini che lo sciopero potrebbe causare irregolarità nella raccolta dei rifiuti e nei servizi di igiene urbana. In caso di mancato ritiro, viene raccomandato di riportare il sacco in casa ed esporlo al turno successivo. Anche il mondo della scuola ha aderito alla mobilitazione con possibili disservizi nello svolgimento del’attività didattica.
A partire dalle ore 9.30 di domani, venerdì, in Piazza Diaz a Lecco, di fronte al Comune, la Cgil scenderà in piazza con un nuovo presidio aperto ad associazioni e cittadini, a sostegno della Flottilla e di Gaza.
“L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema – dichiarano dal sindacato in riferimento all’abbordaggio avvenuto nella serata di ieri, mercoledì, al largo di Gaza, delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla da parte di Israele – Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”.

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