Ospedale, Rsu e sindacati chiedono un incontro urgente al Prefetto

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“Carenza di personale, mancanza di  informazione e confronto con la direzione”

Le rappresentanze sindacali dell’ospedale scrivono al prefetto

LECCO – In questi mesi non si è mai sanata la ferita aperta nelle relazioni tra i sindacati e la direzione dell’azienda ospedaliera di Lecco. I rappresentati dei lavoratori sono tornati a chiedere l’intervento del prefetto, denunciando “criticità organizzative e gestionali” e risposte “aleatorie” da parte della direzione dell’ASST di Lecco rispetto agli impegni presi proprio in Prefettura lo scorso luglio,

Punti “irrisolti” sottolineano i sindacati: “La Direzione non chiedendo un aumento delle dotazione organiche, di fatto, riduce il numero in turno del Personale Sanitario, ma chi la controlla? La ASST di Lecco lavora da anni al di sotto dei contingenti minimi in caso di sciopero, ma tutto questo chi lo autorizza? – sottolineano – Alla carenza di Personale ormai evidente, la situazione è ulteriormente aggravata dalla Pandemia da Covid-19, la quale ha colpito e sta colpendo durissimamente il personale tutto aziendale”.

“Non abbiamo informazioni sulla gestione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori – aggiungono – non abbiamo un resoconto di quanto personale sia stato contagiato. Ma le uniche informazioni le veniamo ad apprendere sulle testate giornalistiche lecchesi o da fonti informali sui contagi che ormai hanno raggiunto le 750 unità dal marzo 2020 al gennaio 2021”.

Resta “molto problematico e aperto”, dicono, “il punto sulle relazioni sindacali insufficienti (addirittura assenti)” e “la mancata presa in carico di tutta una serie di problematiche poste dalla RSU e OO.SS. Da questo riceviamo solo silenzio o atti unilaterali su materie contrattuali”.

“La carenza di adeguata progettualità e programmazione crea nel personale sia del comparto sia nei medici una forte preoccupazione e senso di sconforto – aggiungono i sindacati – I continui cambiamenti dettati da un ‘valzer’ del personale ad opera della DPS nei presidi ospedalieri celati dalla mobilità d’urgenza e le incertezze decisionali della direzione e dei capi dipartimento in assenza assoluta di adeguata informazione e dialogo, provocano effetti negativi sulla serenità e professionalità del personale e purtroppo provoca conflittualità tra i lavoratori”.

“La scarsa considerazione della direzione verso le organizzazioni sindacali – infine – non permette alcuna forma di comunicazione e confronto che invece è importante oltre che dovuto. Riteniamo doveroso rappresentarle – scrivono al prefetto – le nostre preoccupazioni alla luce di un percorso di riordino della sanità lombarda e lecchese, dove sono troppi i problemi insoluti, ma dove si sa benissimo su chi caricare pesi e responsabilità per la tenuta dei servizi, vedasi a questo proposito la situazione vaccinale anti covid-19 nel nostro territorio”.