Ospedale: sindacati e direzione di nuovo davanti al Prefetto

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Un nuovo incontro in Prefettura per trovare un’intesa tra sindacati e dirigenza dell’ospedale

Ma i rappresentanti dei lavoratori si dividono, Cisl e Uil non partecipano all’agitazione indetta da Cgil, USB e RSU

 

LECCO – E’ stato programmato per la mattinata di oggi, venerdì, l’incontro in Prefettura a Lecco che vedrà sedere allo stesso tavolo sindacati e dirigenti dell’azienda ospedaliera che da molti mesi, ormai, vivono rapporti tesi acuiti dall’emergenza sanitaria.

Negli ultimi giorni  è stato proclamato lo stato di agitazione sindacale da Cgil e Usb  a cui ha aderito la RSU, anticamera di un nuovo sciopero qualora non venisse trovato un’intesa con i vertici aziendali.

Sul piatto ci sono i temi da tempo evidenziati dai sindacati: “Mancanza di personale, numero esorbitante di ferie residue e ore a credito per i lavoratori del comparto – scrive la RSU – la mancata applicazione del protocollo sulle relazioni sindacali e degli accordi aziendali (CCNL 21/5/2018 art.8 comma 5) con delibere illegittime su posizioni funzionali attingendo dal fondi art 80 art.81 per anno 2021 e per una spesa di 387.000 euro innalzata a 480.000 euro”

Infine, un’ultima problematica evidenziata nei giorni scorsi, “il mancato finanziamento  dell’indennità Covid 19 per il 2021 con aggravio sui fondi ordinari”.

Cisl e Uil si sfilano: “Disposti a ragionare”

Non è però una posizione unitaria quella dei sindacati: Cisl e Uil non hanno infatti aderito all’agitazione sindacale.

“Noi  – scrivono – siamo per non interrompere le trattative, ma siamo disposti a ragionare e fare delle scelte riguardanti la tutela dei Lavoratori della ASST di Lecco. Per noi è importante rappresentare alla Direzione le nostre idee su come gestire e migliorare le condizioni di lavoro del personale oltre che del livello economico affinchè i fondi contrattuali riconoscano in busta paga l’attività lavorativa fin qui svolta. Siamo contrari all’interruzione delle relazioni sindacali dalle quali non sarebbe più possibile far pagare tutta una serie di indennità, i passaggi di fascia o gli acconti sulla produttività, i quali resterebbero bloccati fino a data da destinarsi creando un danno economico a tutto il personale”.

La RSU: “Scelta messa ai voti democraticamente”

La scelta delle due sigle è stata accolta freddezza dalla rappresentanza unitaria dei lavoratori, coordinata da Ercole Castelnovo: “La Rsu è un organismo eletto democraticamente ed composta da 36 delegati e ieri ha votato con la presenza del numero legale di 20 delegati (19 è il numero legale). Erano presenti 8 delegati cgil 7 usb 1 cisl e 4 nursind che hanno liberamente espresso il loro voto con  il seguente esito: 18 favorevoli 1 astenuto e 1 contrario per apertura dello stato d’agitazione”.

“Si dovrebbe rispettare la democrazia e autonomia della Rsu, qualcuno dovrebbe imparare a rispettarla – aggiunge Castelnovo – Se avessero mandato i proprio delegati in assemblea, forse le sigle sindacali che ora non condividono le scelte fatte dalla Rsu avrebbero potuto farli esprimere e magari l’esito sarebbe stato diverso”.

“Rimane il fatto – conclude Castelnovo –  che il confronto con il Prefetto e la Asst è venerdì. Noi come Rsu rispettiamo le regole e l’autonomia di tutte le sigle sindacali. Saremo sempre autonomi e liberi di votare indipendentemente. Questo era dovuto, per dovere e rispetto di tutti i delegati.  La RSu sarà al tavolo prefettizio per tutti i lavorati, per ottenere più diritti, più democrazia, più sicurezza e per garantire il corretto utilizzo dei fondi dei lavoratori,  il rispetto delle prerogative dategli dalle leggi e per la difesa della sanità pubblica”.