Parte il censimento dei rondoni nel lecchese: “birdwatchers” all’opera

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Un progetto promosso dalle associazioni del territorio per censire le colonie di rondoni

“Sempre meno rondoni perché sono sempre meno gli edifici idonei ad ospitarli”

 

LECCO – Ma che fanno quei tizi? Perché osservano insistentemente la mia casa? Turisti? Curiosi o, peggio ancora, malintenzionati? Nulla di tutto questo. Sta prendendo le mosse proprio in questi giorni, il progetto denominato “Sulle Ali dei Rondoni” che porterà birdwatchers e semplici cittadini a censire le colonie di Rondoni presenti nei nostri paesi e città.

Un progetto promosso dalla LIPU e dal GIO – Gruppo Insubrico Ornitologico di Varese, che nei due anni appena trascorsi, con una straordinaria mobilitazione di volontari, appassionati, scuole e famiglie, ha mappato la presenza di centinaia di colonie sul territorio delle province di Bergamo e Varese.

Nei prossimi mesi, anche nella provincia di Lecco i volontari della LIPU, del CROS – Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta di Varenna, dell’Associazione Monte di Brianza, di Legambiente Lecco e WWF Lecco faranno la propria parte, censendo la presenza delle colonie riproduttive di Rondone comune, maggiore e pallido.

“Specie iconica e straordinari maratoneti dei cieli (non si posano mai se non per nidificare), i rondoni riempiono con le loro strida e i loro voli a carosello, le serate estive dei nostri nuclei rurali e cittadini – spiegano le associazioni – In cambio della loro preziosa azione di ‘insetticidi naturali’ chiedono solo di avere piccole fessure sotto le tegole o nei buchi dei muri, dove nidificare in forma di colonia, lasciando letteralmente alla porta altre specie meno gradite ai più, come ad esempio i piccioni. Purtroppo, negli ultimi decenni i rondoni sono in declino, perché sono sempre meno gli edifici idonei ad ospitarli: censire le colonie servirà allora a preservarle”.

Per maggiori informazioni, consultare www.monumentivivi.it oppure scrivere a crosrondoni@gmail.com