Oggi l’11° congresso di provinciale di Auser, Claudio Dossi rieletto all’unanimità presidente
“Non siamo solo un’associazione di volontariato, ma una comunità fondata su valori profondi e condivisi”
LECCO – Si è svolto oggi, martedì, l’11° congresso di provinciale di Auser. “Il futuro è adesso. Anziani consapevoli”, questo il titolo della mattinata di lavori che ha visto l’intervento di amministratori locali, dirigenti dell’Ats Brianza e Asst di Lecco, sindacati e associazioni.
Il congresso, svolto presso l’Officina Badoni, si è aperto con i saluti di Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e della presidente della provincia Alessandra Hofmann. Al centro di tutti gli interventi il tema dell’invecchiamento della popolazione e l’importanza delle creazione di una rete sociale che possa andare incontro alle esigenze degli anziani e dei più fragili.

L’esperienza di Auser, questo senso, rappresenta un faro grazie alla sua articolazione capillare: 11 associazioni locali; 20 sedi Auser sparse nel territorio; 489 volontari di cui 280 donne e 209 uomini; 1763 soci di cui 1122 donne e 623 uomini; 6 dipendenti e 4 collaboratori a cui si aggiungono ragazzi in servizio civile, ragazzi in progetti di leva civica e studenti delle scuole superiore in alternanza scuola-lavoro.

Una realtà di cui il presidente Claudio Dossi (che durante il congresso è stato rieletto all’unanimità), durante la sua relazione, ha sottolineato di essere molto orgoglioso: “Auser non è solo un’associazione di volontariato, ma una comunità fondata su valori profondi e condivisi: inclusione, solidarietà, innovazione e dono del tempo. Per noi l’integrazione e l’accoglienza sono valori importanti e li condividiamo con tutti coloro che vogliono contribuire al bene comuni, tutti costoro sono i benvenuti nella nostra realtà. Questa apertura è la nostra forza, è il cammino per costruire un’associazione e una rete solida ed efficace”.

Auser è soprattutto concretezza che viene dimostrata quotidianamente in un lavoro immenso ma allo stesso tempo silenzioso. Linfa e motore di un’associazione divenuta negli anni indispensabili è un esercito di volontari che si impegnano con generosità: “Praticare il volontariato in modo continuativo, come fanno i volontari di Auser, significa un vero e proprio modo di essere. A ognuno di loro va il nostro ringraziamento. Dietro ogni volontario c’è un volto che sa che per rendere possibili le tante variegate attività c’è un organizzazione puntuale e precisa dove è necessario non sbagliare”.

Nel 2024 Auser ha donato 88.000 ore di volontariato per un valore teorico e monetario di 1,5 milioni di euro, sono stati effettuati 44.013 servizi di trasporto e accompagnamento sociale percorrendo 705.000 chilometri e assistendo 5.984 persone. Sono 60 gli automezzi che ogni giorno si spostano a servizio degli anziani e delle persone fragili. Una rete immensa che ha bisogno di risorse ma, fortunatamente, gode del supporto di imprenditori locali e amministrazioni.

Auser è sinonimo di progetti sociali e culturali primo su tutti il coro, è telefonia sociale per raggiungere anziani e combattere la soluzione (oltre mille anziani contattati settimanalmente), è accompagnamento sociale, è scambio intergenerazionale, è digitalizzazione, con un occhio sempre rivolto alle nuove sfide che la società pone all’orizzonte per cercare di anticipare i tempi e trovare risposte.

“Tutto ciò però non è sufficiente, servono politiche di sostegno e inclusione per l’invecchiamento attivo – ha continuato Dossi -. La famiglia è cambiata, le famiglie monoparentali crescono, gli anziani crescono in modo esponenziale come numero, le aree interne non sempre godono di servizi disponibili e le reti amicali si infrangono contro l’età pensionabile che si allunga. Servono protezioni sociali perché siamo il Paese col più alto numero di Over 65 in Europa. In Italia siamo 59 milioni di persone di cui il 24% con oltre 65 anni d’età, 4 punti in più rispetto alla media europea. Rileggendo i dati sull’invecchiamento scopriamo che nella nostra provincia, dal 2013 al 2019, la popolazione anziana è aumentata del 15%. Inoltre si prevede che nel 2042 9,8 milioni di persone vivranno sole, un campanello d’allarme da non sottovalutare perché, se non ci saranno leggi a sostegno, si scaricherà tutto sugli enti locali e sulle famiglie”.

Il Congresso di stamattina è stato un passo per cercare di dare una risposta a tutte queste problematiche e suggerire puntuali indicazioni con lo sguardo sempre puntato al domani, come suggerisce il titolo dell’incontro (“Il futuro è adesso. Anziani consapevoli”). Su tutti il tema dei caregiver che vede Auser già impegnato in progetti innovativi al fianco di Ats Brianza e Asst di Lecco.

“Inoltre ci stiamo incamminando (grazie al sostegno della Chiesa Valdese, della Fondazione Comunitaria del Lecchese e di Acinque Energia) verso una sperimentazione di teleassistenza di tipo leggero che coinvolgerà una ventina di anziani di diversi comuni del territorio parzialmente non autosufficienti e per un periodo di tempo che va dalle 7.30 alle 18, che consenta al caregiver di poter continuare a svolgere un proprio lavoro e, semplicemente, non interrompere il proprio percorso di vita nella comunità. Il progetto mira a intervenire sia verso gli anziani che verso i caregiver familiari”.

All’incontro hanno partecipato anche Emanuele Manzoni (Presidente Conferenza Sindaci); Michele Brait (Direttore generale Ats Brianza); Marco Trivelli (Direttore generale Asst lecco); Diego Riva (Segretario generale Cgil Lecco); Lucio Farina (Direttore del Csv-Mls); Angelo Vertemati (Ufficio presidenza Auser Lombardia).


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