Premio “Emilio d’Alessio”, svelati i vincitori della terza edizione

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Premio Emilio D'Alessio

Vince la tesi di Fabiola Anahi Mogrovejo Leon che approfondisce il tema della città dei 15 minuti

“Il premio dimostra quanto la ricerca universitaria possa essere un valido supporto alle politiche locali”

LECCO – Si è svolta oggi, presso il Forum Compraverde a Lecco, nell’ambito del convegno “Gli acquisti e servizi pubblici verdi come opportunità di sviluppo del territorio: il caso degli eventi sostenibili” la cerimonia di premiazione dei vincitori e vincitrici del premio per tesi di laurea “Emilio d’Alessio”.

Il bando promosso dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, con il patrocinio del Comune di Ancona, delll’Ordine degli Architetti di Ancona, Ente Parco Regionale del Conero, Comune di Lecco e di Eurocube con il supporto di Silea Spa – società pubblica lombarda protagonista dell’economia circolare – ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere le migliori tesi di laurea che abbiano sviluppato tesi di laurea o di dottorato legate a una visione sostenibile e integrata di governo del territorio, con particolare attenzione al ruolo svolto dagli enti locali.

“Il premio, voluto fortemente da tutto il Direttivo del Coordinamento – ha commentato la Presidente Renata Zuffi, Assessora Comune di Lecco –, dimostra quanto la ricerca universitaria possa essere un valido supporto alle politiche locali, soprattutto sul versante della sostenibilità ambientale. Uno sguardo, quello rivolto alle giovani generazioni, che fu sempre attento da parte di Emilio D’Alessio, convinto del loro prezioso contributo alla costruzione di uno sviluppo sostenibile”.

“Adottare un nuovo sguardo sulla sostenibilità è la sfida che chiediamo ai giovani di volere accettare – ha aggiunto il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni –. Mentre sono ben chiari ed impellenti i bisogni che le nostre comunità esprimono, individuare le giuste risposte di medio-lungo periodo richiede l’adozione di una strategia integrata capace di unire competenza scientifica, strumentazione tecnica, visione politica, ma soprattutto una buona dose di concretezza”.

“I lavori di tesi che sono stati inviati per la candidatura al Premio esprimono in modo concreto tutto il desiderio e l’impegno che ricercatori e ricercatrici stanno dedicando per implementare nuovi modelli di sviluppo virtuosi per una gestione sostenibile delle risorse. È importane evidenziare l’urgenza di promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva in relazione alle sfide ambientali: il ruolo della ricerca in questo senso è imprescindibile e assolutamente prezioso – sottolinea Francesca Rota, presidente di Silea Spa –. Per questa ragione abbiamo sostenuto questa iniziativa e ci auguriamo che molti dei modelli sviluppati e progettati in questi lavori di tesi vedano presto la luce”.

Premio Emilio D'Alessio
la prima classificata Fabiola Anahi Mogrovejo Leon

Sono tre, su un totale di quarantaquattro presentate, le tesi di laurea ritenute meritevoli di un riconoscimento per aver contribuito a una visione sostenibile ed integrata del governo del territorio. La Commissione, presieduta da Renata Zuffi (Presidente Coordinamento Agende 21) e composta da Chiara Benatti (Responsabile Comunicazione ed Educazione Ambientale Silea), Francesco Cancellieri (Responsabile del Centro di Educazione Ambientale di Messina), Marco Cardinaletti (Direttore di Eurocube SRL), Edoardo Croci (Università Bocconi di Milano), Daniela Luise (Direttrice Coordinamento Agende 21), Tommaso Moreschi (Vicepresidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Ancona), Valentina Porceddu (Fridays for future), Alessandra Vaccari (A.D. di Indica SRL), ha ritenuto opportuno premiare altri tre elaborati con una menzione speciale. Sono previsti premi ai primi tre classificati: primo classificato – € 2.000 al lordo degli oneri fiscali; secondo classificato – € 1.500 al lordo degli oneri fiscali; terzo classificato – € 1.000 al lordo degli oneri fiscali.

I vincitori

Sara Piccinelli (Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Lecco Scuola di Architettura Urbanistica – Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile e Architettura) ha presentato la tesi dal titolo “Integrare, ottimizzare, costruire: Capo d’Orso all’ombra del granito. Recupero dell’ex batteria militare attraverso un approccio multi-obiettivo improntato al territorio e al benessere coniugando architettura e ingegneria”. A lei il terzo posto con la seguente motivazione “Per aver saputo sviluppare un’analisi puntuale e completa di tutta la sostenibilità, con particolare attenzione anche alla fattibilità economica delle soluzioni adottate per la rigenerazione e valorizzazione del Borgo, fornendo al contempo soluzioni progettuali, tecniche e tecnologiche originali e assolutamente credibili, mirate a valorizzare soprattutto le filiere corte, l’utilizzo dei materiali a km0 e le risorse rinnovabili”.

Con la motivazione “Attraverso la proposta di un progetto di rigenerazione urbana si propone l’attuazione di un Regeneration Hub quale catalizzatore di comunità, ponendo l’attenzione al clima e alle persone” a Paola Mongelli (Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Lecco Scuola di Architettura Urbanistica – Ingegneria delle Costruzioni. Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile e Architettura) è stato assegnato il secondo posto per l’elaborato dal titolo “QUARTO ReHUB, Progetto di rigenerazione urbana e sviluppo di un modello innovativo di servizi per la comunità nel quartiere di Quarto Oggiaro”.

A vincere la terza edizione del premio Emilio d’Alessio è stata Fabiola Anahi Mogrovejo Leon (Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Piacenza Scuola di Architettura Urbanistica – Ingegneria delle Costruzioni. Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Architecture and Landscape Design) con la tesi “From a post-war to a post-car neighborhood. Pendrecht, neighborhood in Rotterdam”. Questa la motivazione della giuria “La tesi, approfondendo lo studio del quartiere Prendect di Rotterdam, fornisce soluzioni scalabili per la transizione verso le “città dei 15 minuti” verso la mobilità lenta, affrontando ed integrando accessibilità e prossimità nella vita del quartiere”.

Menzioni speciali

Visto l’alto profilo delle tesi presentate, la Giuria ha ritenuto opportuno premiare altri tre elaborati con una menzione speciale. La tesi “Effetto Serra. Le Serre salentine come strumento di rigenerazione post Xylella”, realizzata da Valerio Zulì, Lorenzo Alessio, Irene Bolzan si è distinta “per la proposta di soluzioni integrate in ottica di sostenibilità, proponendo un nuovo modello di paesaggio resiliente capace di promuovere l’intero territorio”.

Menzione speciale anche per Maria Vittoria Porro che ha presentato l’elaborato dal titolo “The organizational impacts of green public procurement. Evidence from a large european university”. La giuria ha valutato positivamente la tesi in quanto “si è distinta per l’originale analisi sugli acquisti verdi dell’Università di Padova misurando l’impatto sull’organizzazione. Ha proposto una valutazione sia delle ricadute interne all’ente che sulle aziende fornitrici a cui erano rivolte le gare d’appalto: approccio innovativo finora non misurato ma che, se ulteriormente approfondito permetterà di capire anche l’impatto organizzativo necessario”.

Infine, Simona Carlomagno con la tesi “Il risveglio del borgo fantasma. Rigenerazione del borgo fantasma di Celleno nell’Alta Tuscia attraverso la definizione di una metodologia declinabile in contesti simili” si è aggiudicata la menzione speciale per “la metodologia di analisi applicata secondo un approccio innovativo e multicriterio in grado di valorizzare e misurare diversi aspetti della sostenibilità urbana e per aver inoltre inserito un’interessante misura di mitigazione del rischio (terrazzamenti consolidanti) e di circolarità quale lo stoccaggio e il riuso dell’acqua all’interno del borgo. Per la chiarezza dei contenuti e per la capacità di integrare progettualmente in modo assolutamente credibile il “vecchio” con il “nuovo” proponendo delle soluzioni estetiche equilibrate e di qualità”.