I due comuni del lecchese sono ancora senza fibra
Il servizio di Report sui lavori di Open Fiber per portare la banda larga in Italia
MALGRATE/CARENNO – Anche due comuni lecchesi, Malgrate e Carenno, sono stati protagonisti dell’inchiesta ‘Senza Fibra’ realizzata da Report e trasmessa lunedì sera su Rai 3. Il servizio, di Luca Chianca in collaborazione con Alessia Marzi, ha riacceso i riflettori sulla scarsa accessibilità a Internet, un problema già fortemente sentito in Italia ed emerso ancora con più forza durante i lunghi mesi del lockdown indetto dal Governo a causa dell’emergenza Coronavirus.
Nel 2015 l’allora Premier Matteo Renzi aveva lanciato un grande piano per portare la banda larga in tutto il paese: un progetto ambizioso, cablare 7712 Comuni con banda larga e fibra ottica a velocità 1GB entro il 2020. Il bando da 2,7 miliardi di euro (realizzato con finanziamenti regionali, statali ed europei) era stato vinto dalla società Open Fiber, nata da Enel e Cassa Depositi e prestiti. La missione, annunciata dal numero uno di Enel, Francesco Starace, era quella di cablare l’Italia con la fibra sfruttando l’infrastruttura esistente della rete elettrica. Ad oggi, però, la situazione è ben lungi dall’essere ‘completata’ come raccontato dagli stessi sindaci ai microfoni della Rai.
Tra le testimonianza anche quelle di Luca Pigazzini, sindaco di Carenno, e Flavio Polano, sindaco di Malgrate, intervistati dall’inviato di Report.
“Entro la fine di quest’anno, 2020 – ha detto Pigazzini – Carenno avrebbe dovuto essere raggiunto dalla fibra ma ad oggi in Comune non ci sono ancora atti relativi al progetto”. Come appreso in seguito, Carenno rientra nel piano di cablaggio del 2021.
Situazione surreale anche a Malgrate, dove i lavori per il cablaggio, non ancora terminati, sono cominciati nella primavera del 2019. Il sindaco Polano ha raccontato: “La convenzione per portare la fibra nel nostro Comune è stata firmata nel 2018, i lavori sono cominciati anche velocemente ma sono capitati subito problemi: i disegni del tracciato non andavano bene e quelli nuovi sono arrivati cinque mesi dopo. Tra le varie cose nel lavorare hanno rovinato la sede stradale, non ancora sistemata, tagliando una volta un tubo idrico e un’altra volta, peggio ancora, quello del gas. Anche il responsabile del nostro ufficio tecnico, che lavora in Comune da 20 anni, ha detto che non gli era mai capitata un’azienda che lavorasse così male. Il cantiere resta fermo e noi siamo ancora senza fibra” ha concluso.
Intanto, nell’anno in cui i lavori di cablaggio da parte di Open Fiber avrebbero dovuto completarsi la situazione è cambiata solo in pochissime realtà e sono ancora 11 milioni gli italiani che attendono la banda larga. La speranza dell’Amministratore Delegato di Infratel Italia Marco Bellezza è quella di completare tutto entro il 2023.