Il dato ufficiale è di 277 rifugiati ospitati nel lecchese ma il dato effettivo potrebbe essere più alto.
A Lecco 54 persone accolte, 22 a Mandello e 19 ad Abbadia, 18 a Nibionno. Iniziati gli inserimenti scolastici dei più piccoli
LECCO – I dati ufficiali dicono di 277 profughi ucraini giunti in provincia di Lecco ma il numero effettivo potrebbe essere più alto e in crescita perché anche nelle ultime ore si sono verificati nuovi arrivi, altri ne sono attesi: si tratta per la maggior parte di donne, bambini e adolescenti, nuclei familiari accolti a casa di conoscenti, altri ospiti di famiglie lecchesi che si sono rese disponibili ad accogliere.
Un’accoglienza ‘diffusa’ in tutta la provincia, così come risulta alla Prefettura di Lecco che ha raccolto le presenze sul territorio, un dato che comprende quelle persone che si sono registrate al loro arrivo tramite la Questura.
Il capoluogo, Lecco, è il Comune che ha accolto il maggior numero di profughi ucraini, 54 quelli registrati, che hanno trovato alloggio, in piccoli gruppi o singole persone, presso una ventina di famiglie diverse.
Nell’hinterland cittadino sono sei le persone accolte a Civate in due distinti alloggi di privati, una a Pescate, otto a Valmadrera in tre diversi appartamenti. otto a Galbiate in tre appartamenti, 14 a Malgrate in cinque differenti sistemazioni, tutte da famiglie private.
In Brianza è Nibionno uno dei comuni che ha accolto più rifugiati, quindici secondo il dato della Prefettura ma nel frattempo si sarebbero aggiunte altre tre persone, arrivate nelle ultime ore. Il Comune si è adoperato per creare dei nuovi alloggi per otto persone, mentre altri sono ospiti di famiglie residenti:
“Abbiamo predisposto i locali accanto alla Sala Civica, utilizzati in precedenza dalle associazioni, realizzando dei piccoli appartamenti dove poter ospitare queste famiglie – spiega il sindaco Laura Di Terlizzi – non è mancata la generosità anche tra i cittadini, la nostra farmacista ha messo a disposizione un grande appartamento arredato e fornito di tutto dove è stata alloggiata una delle ultime famiglie arrivate, in tutto cinque persone”.
Sono tanti i minori coinvolti, a Nibionno se ne contano 11 sul totale di 18 persone accolte: “Abbiamo iniziato con loro dei momenti di inclusione, gruppi di gioco con la supervisione di una psicoterapeuta – spiega il sindaco – questi bambini hanno visto cose che mai avrebbero dovuto vedere, ma sembra stiano reagendo bene, trovando un ambiente sereno qui”.
Proseguendo nei comuni della Brianza, sono quattro le persone ospitate a Oggiono in appartamenti di privati, otto a Castello Brianza in tre distinte famiglie, una a Costa Masnaga, due sono ospiti di famiglie a Garbagnate Monastero, cinque hanno trovato posto a Cassago Brianza da tre distinte famiglie, ad Annone tre in un unico alloggio.
Sul lago sono invece 19 i rifugiati ucraini ospitati ad Abbadia Lariana e accolti in sei famiglie diverse, dieci a Dervio in quattro alloggi diversi, tre i profughi accolti a Perledo in un’abitazione privata, a Lierna sono cinque le persone accolte in due diverse unità abitative, cinque ad Oliveto Lario, a Bellano due in un appartamento privato. Sono 22 a Mandello del Lario in cinque alloggi diversi e per alcuni dei bambini ospiti è iniziata la scuola:
“Finora abbiamo inserito tre bambini alla scuola infanzia, un alunno alle elementari ed uno alle scuole medie – spiega il sindaco Riccardo Fasoli – ne seguiranno altri nelle prossime settimane. Per i più piccoli sicuramente è più semplice con il gioco, per i grandicelli invece lo è meno e un grande plauso va sicuramente agli insegnanti che, dopo le difficoltà della pandemia, si stanno ora adoperando anche in questa situazione, portando avanti il programma didattico e al contempo anche questa integrazione”.
Spostandoci in valle sono dieci sono gli ucraini ospiti di famiglie a Premana, a Casargo una persona, tre a Sueglio in Valvarrone, sette a Introbio, in due alloggi. Nel calolziese risultano cinque profughi a Monte Marenzo, un unico gruppo alloggiato in un appartamento,
Infine nel meratese, a Paderno d’Adda sono 14 in tutto gli ucraini ospitati, suddivisi in quattro diversi appartamenti messi a disposizione da privati cittadini, a Montevecchia sono nove in tre diversi alloggi, tre a Verderio e altrettanti a Barzanò, uno a Bulciago, tre ad Airuno, sette a Calco in due distinti alloggi, due a Sirtori
A Barzago si è mobilitato in prima persona il parroco don Giovanni Colombo insieme al sindaco Mirko Ceroli per accogliere una famiglia ucraina, oggi ospite dei locali della parrocchia:
“Questa famiglia è arrivata sabato sera, il 5 marzo scorso e siamo stati coinvolti entrambi, io e il parroco, da un conoscente comune – ci spiega il sindaco – si tratta di un ragazzino di 12 anni, un 15enne e una ragazza di 20 anni insieme ad una donna adulta, madre e zia degli stessi. Grazie all’immediata disponibilità del parroco, sono stati ospitati in un alloggio all’interno del comprensorio dell’oratorio. Subito è scattata la macchina della solidarietà da parte del paese, per quanto riguarda alimenti, vestiario, mentre con il pulmino dei servizi sociali sono stati accompagnati per il disbrigo delle pratiche in questura e per le vaccinazioni in ATS”.
Anche per questi ragazzi inizierà a breve l’inserimento scolastico: “Cercheremo di fare il possibile – aggiunge il sindaco – per rendere meno difficile possibile per loro questa situazione”.