Mandic, Ostetricia sempre più a rischio: “Le donne del Meratese partoriscono altrove”

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Appare sempre più incerto il futuro del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Merate

Favini: “L’ospedale Mandic paga il crollo nazionale delle nascite, ma va anche detto che su 688 nuovi nati nel 2022 nel Distretto solo 266 sono nati a Merate”

MERATE – “Sono dimissioni dovute a scelte personali, in cui non entro. Constato però che il progetto di rilancio del reparto di Ostetricia e Ginecologia su cui tanto aveva investito non ha dato i risultati desiderati. Le donne di Merate vanno a partorire altrove”.

Commenta così il direttore generale di Asst Lecco le dimissioni di Tiziana dell’Anna, la primaria facenti funzioni del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate che venerdì scorso ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’azienda ospedaliera.

Una scelta che ha colpito profondamente visto che la stimata e apprezzata ginecologa si era presentata anche al concorso, ora fermato, per diventare responsabile a tutti gli effetti dell’Ostetricia e della Ginecologia meratese.

Un reparto sul cui futuro ora si addensano nubi molto scure. A incidere il numero di parti, sempre più basso, ormai da alcuni anni a questa parte, come evidenzia lo stesso Favini: “A Merate abbiamo assistito dal 2011 in avanti a un calo progressivo delle nascite. Dal 2019 questo numero è diventato borderline rispetto a quanto stabilito dal Pne, il programma nazionale esiti (dove si parla della soglia delle 500 nascite all’anno). Già nel 2021 era crollato a 276 e lo scorso anno le nascite sono state 266 a fronte di 688 nuovi nati nel distretto di Merate. Un dato che ci deve far riflettere visto che evidenzia che le donne del Meratese scelgono di partorire altrove, ovvero in ospedali più grandi dove possono contare, in caso di emergenze, sulla presenza della Tin, la terapia intensiva neonatale”.

Favini aggiunge: “Sia chiaro, questo non è un problema solo di Merate, ma di tutti i centri ospedalieri più piccoli, che soffrono anche, come tutti a livello nazionale, il crollo delle nascite”.

Dopo le dimissioni dell’allora primario Gregorio del Boca (a cui si erano aggiunte quelle del suo braccio destro Anna Biffi), l’Asst Lecco aveva affidato a Tiziana dell’Anna il compito di rilanciare la struttura, dedicata in particolar modo ai parti fisiologici. “La dottoressa dell’Anna si è impegnata con passione, competenza e professionalità, portando la propria esperienza e il proprio slancio, attivandosi per dare un nuovo aspetto, anche visivo, al reparto. Purtroppo però le donne non sono tornate a partorire a Merate: preferiscono, evidentemente, centri più grandi”. Tra le uniche note positive registrate da Favini, il ridimensionamento dei parti cesari e dei nati prematuri,il cui numero prima era “imbarazzante”.

Quanto al futuro del reparto il dg conclude: “Il servizio non è risalito: bisogna guardare in faccia la realtà in un discorso più articolato che vede coinvolta anche la Regione”.

E al Pirellone si guarda sempre per capire gli scenari futuri dell’ospedale di Merate, presidio che proprio ieri, lunedì, ha fatto registrare un altro addio importante, ovvero quello del primario del reparto di Ortopedia, il dottor Antonio Rocca, “migrato” nel privato.