A preoccupare maggiormente i sindaci del Meratese e del Casatese sono le incognite legate al futuro dell’intero comparto
Reparto psichiatria chiuso e non solo: la mancanza di personale sta creando gravi criticità a tutti i servizi legati alla salute mentale
MERATE – “Un quadro sconfortante e desolante, seppur in linea con quanto accade in altri territori della Regione”. Così viene definita dai sindaci la situazione della struttura di Psichiatria nell’ambito del Meratese a seguito del confronto avuto alcuni giorni fa con i vertici di Asst Lecco.
L’incontro, promosso martedì 20 Giugno nella sala scientifica dell’Ospedale di Merate, è avvenuto in occasione dell’assemblea dei Sindaci del Distretto di Merate a cui ha partecipato Enrico Frisone, direttore sociosanitario di Asst Lecco che ha letto un documento a firma del direttore generale Paolo Favini, assente alla riunione.
Manca il 50% del personale previsto dalla pianta organica
Frisone ha spiegato come al momento attuale mancano in servizio almeno 12 medici nel Dipartimento provinciale, ovvero il 50% rispetto a quanto previsto dalla pianta organica con inevitabili e pesantissime ripercussioni sui servizi erogati. “Il reparto di Merate risulta ancora chiuso, il servizio di guardia attiva inattuabile, i turni di reperibilità del personale medico insostenibile, il numero di pazienti assegnato ad ogni medico al di sopra della sostenibilità e i servizi territoriali come i Cps sono in affanno” ricapitolano i sindaci in una nota condivisa dal presidente dei sindaci del Meratese Fabio Vergani e del Casatese Ave Pirovano.
Una situazione davvero critica a fronte della quale Asst sta cercando di porre rimedio con concorsi, incarichi di un anno, incarichi a liberi professionisti, prestazioni aggiuntive. Ribadendo quando già affermato da Favini nella lettera inviata ai sindaci, Frisone ha affermato che “quando verrà reperito il personale medico mancante, o parte di esso, se ne valuterà l’utilizzo e si valuterà di conseguenza come riorganizzare i servizi ospedalieri e i presidi territoriali, puntando se possibile sulla prevenzione e la riduzione dei casi di acuzie e il potenziamento della rete dei servizi diffusi”. Il che si traduce con il fatto che non è affatto scontata la riapertura del reparto di psichiatria all’ospedale di Merate, anche qualora si dovesse reperire nuovo personale.
Dal canto loro i sindaci hanno sollecitato un loro maggior coinvolgimento attraverso i
tavoli istituzionali; invitando la direzione sanitaria a non sottovalutare le prese di posizione critiche dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali.
Le incognite maggiori sono tutte sul futuro, tanto che i sindaci hanno manifestato al dottor Frisone “forte disappunto, unito a grave preoccupazione, per le questioni che restano tuttora irrisolte e prive di un orizzonte temporale certo di risoluzione; hanno chiesto di essere adeguatamente ragguagliati sul futuro del servizio di Psichiatria e in generale del Mandic, a breve e medio termine”.
L’impegno assunto da Asst Lecco è di aggiornare la situazione a settembre, illustrando le “evoluzioni che interesseranno l’Ambito meratese” nella speranza che possano essere forniti “obiettivi, orizzonti di realizzazione chiari, e modalità di conseguimento di tali obiettivi”.