Ieri, domenica, il taglio del nastro alla presenza delle istituzioni del paese
I bagai di binari hanno finalmente trovato una casa
CERNUSCO – Inaugurata ieri, domenica, la sede dell’associazione I bagai di binari in via Lecco 18. Presenti al taglio del nastro, insieme ai soci e ai simpatizzanti del sodalizio, da anni attivo nel settore della solidarietà e della cultura, il parroco don Alfredo Maggioni, padre Carlo Biella, il sindaco Gennaro Toto, l’assessore alla cultura Pietro Santoro e il consigliere al Tempo libero e alle associazioni Monica Vanoli.
Dopo la benedizione del parroco, è intervenuto all’interno della sede il sindaco Toto: “Questa sede rappresenta all’interno del nostro paese una luce accesa che, come le attività commerciali, rende vivo Cernusco. Di questa associazione mi piacciono la tenacia con la quale è riuscita a ottenere la sospirata sede, la capacità di unire i cittadini, ponendosi sempre super partes e di organizzare momenti ludici ed eventi culturali. Motivi per cui un’associazione come questa debba essere sempre apprezzata dai cittadini, dai sostenitori e dalla nostra Amministrazione”.
Doverosi i ringraziamenti del presidente Dario Vanoli per tutte quelle persone che hanno permesso a I bagai di binari di avere una sede. A Renata Valagussa, vicesindaco, che ha messo una buona parola con la proprietaria, a Giuseppina Biella che ha messo a disposizione il suo locale, a Costantino Scopel presidente del Granaio di Paderno D’Adda che ha contribuito con la tinteggiatura, l’insegna e l’arredo, a Ctc Systems, a Pierluigi Cogliati che ha fornito le due tele vincitrici di concorsi, a Daniele Ferrario che ha dato una mano per le sistemazioni del caso.
Non sono mancati i ringraziamenti anche per chi è stato presidente e per chi ha lavorato per la redazione di Dentro&Fuori che rimane e che continuerà nel suo lavoro all’interno dei Bagai.
“La nostra sede è simbolicamente a metà strada tra parrocchia e municipio – ha dichiarato Vanoli – Che sia di buon auspicio per una collaborazione a 360 gradi. Noi ora iniziamo a lavorare: dopo il “bene-dire” ora bisogna “bene-fare””. .
A conclusione un piccolo intervento di padre Carlo, che ha chiosato: “È l’associazione che si apre ai bisogni del mondo, è uno stare insieme e un lavorare insieme per la pace e la giustizia”.
Al termine non è mancato un brindisi al B Bar.