La Valletta, don Alessio Albertini al premio Idealità vinto dalle gemelle Agostoni

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LA VALLETTA – Non è stato possibile convincerle a prendere parte alla cerimonia, ma ieri sera si è respirata comunque la loro presenza, fatta di sorrisi aperti e squisiti sapori. E’ andato alle gemelle Anna e Resi Agostoni il premio Idealità 2019. “Regine” della cucina della baita a Santa Caterina Valfurva, acquistata dall’indimenticato parroco don Piero Pointinger negli anni Sessanta , le gemelle Agostoni hanno accompagnato con i loro succulenti piatti le vacanze di generazioni e generazioni di rovagnatesi. Impossibile non conoscerle e impossibile non aver provato, almeno una volta, uno dei loro piatti tipici.

 

Un particolare, quest’ultimo, sottolineato anche dal sindaco e presidente dell’Unione dei Comuni Roberta Trabucchi, pronta a ricordare come il Premio Idealità sia nato nel 1985, in occasione dei 30 anni di costruzione dello stadio idealità, per tributare un riconoscimento a coloro che con la loro opera hanno messo in atto servizi propri delle idealità. “Istituito dall’Ars, insieme alla biblioteca e alla parrocchia, il premio è stato portato avanti per una decina di anni ed è stato poi interrotto fino a che nel 2008 l’allora amministrazione di Rovagnate aveva deciso di ripristinarlo istituzionalizzandolo.

Efrem Brambilla, Roberta Trabucchi, Eugenio Brambilla, don Alessio Albertini e Paola Panzeri

Sospeso nuovamente per alcuni anni, il premio è stato riproposto due anni fa dall’Unione dei Comuni de La Valletta Brianza con cadenza biennale. Crediamo infatti che l’idealità sia ancora una parola attuale, non solo scritta sulla carta”. Il premio, ovvero una targa in ottone con inciso una rosa, vuole essere un riconoscimento della generosità e della disponibilità messe a servizio della comunità, come nel caso delle gemelle Agostoni, a servizio alla baita dal 1963. Presenti alla cerimonia di consegna anche il sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla e l’assessore allo Sport dell’Unione Pierantonio Cogliati.

Il legame tra le gemelle Agostoni e don Piero Pontinger

“Purtroppo non è stato proprio possibile convincerle a venire qui oggi – ha spiegato il nipote Eugenio Brambilla, prima di ritirare a nome loro il premio -. In questa settimana mi hanno raccontato mille aneddoti legati alla baita, ma purtroppo io non sono in grado di raccontarli. Quello che posso dire è che le mie zie sono riuscite a trasmettere ai ragazzi impegno, passione e perseveranza permettendo alla baita di arrivare fino ai nostri giorni. L’hanno custodita con amore e sono sicuro che chiunque abbia vissuto l’esperienza delle vacanze a Santa Caterina Valfurva porterà nel cuore le gemelle Agostoni”.

Testimoni di quel senso di comunità e di gratuità che don Piero Pointinger era riuscito a trasmettere a tutti i suoi ragazzi. Non a caso, nella lettera scritta da Anna e Resi e letta ieri sera dal nipote, le gemelle Agostoni hanno parlato di don Piero come “di un faro costante nel nostro percorso” ringraziando la parrocchia e di tanti giovani che si sono offerti volontari per la conduzione della stessa. “La baita del Poz è stata una ragione gioiosa della nostra vita. Non possiamo non ringraziare i compagni di viaggio Cisa, Giulio e Sen”.

La testimonianza di don Alessio Albertini

Una testimonianza preziosa, la loro, a cui sono seguite poi le parole di don Alessio Albertini, assistente ecclesiastico a livello nazionale del Csi. Fratello del famoso calciatore del Milan Demetrio Albertini, don Alessio si è scusato con il numeroso pubblico presente nella sala dello Stadio Idealità per la voce bassa, dovuta “ai festeggiamenti per il matrimonio dell’altro mio fratello, quello che non conosce nessuno”. Dopo una breve presentazione da parte di Mirko Sironi e i ringraziamenti di Giovanni Colombo, presidente dell’Ars Rovagnate, don Albertini ha parlato del ruolo importantissimo e strategico dello sport nell’educazione. Microfono alla mano, fare spigliato, don Alessio ha preso spunto dal suo libro intitolato “Non accontentatevi di un pareggio mediocre” per sottolineare che la bellezza dello sport, il suo senso fondamentale, è il principio della regola.

Mirko Sironi e don Alessio Albertini

“E’ questo che definisce già chi vince e chi perde. Da qui non si scappa”. Ordinato sacerdote nel 1992, responsabile ufficio sport della diocesi di Milano dal 2008 e dal 2012 assistente ecclesiastico nazionale csi, don Alessio ha ricordato che il compito del Csi è quello di promuovere attività sportiva sport per tutti. “Per noi la persona viene prima. Lo dicono tutti, ma non è sempre così. All’interno del Csi si pretende che sia così”.