Testimonianze, emozioni e riflessioni per celebrare chi ogni giorno sostiene chi è fragile
“I caregiver sono eroi silenziosi che, con dedizione e amore, pongono davanti i bisogni dei loro cari”
MERATE – “Ci sono momenti in cui una comunità sceglie di fermarsi, ascoltare e dare voce alle fatiche e alla bellezza della cura”. È con questo spirito che, in occasione della Giornata dedicata alle Cure Palliative, l’Associazione Fabio Sassi OdV e l’Associazione ACMT OdV-ETS hanno organizzato “La Vita Accanto”, un convegno dedicato ai caregiver familiari: alle mani che sostengono, agli sguardi che rassicurano, alle persone che ogni giorno vivono accanto alla fragilità.
L’incontro, svoltosi sabato 15 novembre all’Auditorium Comunale “Giusi Spezzaferri” di Merate, ha raccolto testimonianze, competenze e voci capaci di rendere visibile il valore umano della cura.
Ad aprire i lavori è stata Adele Gatti, consigliera dell’Associazione Fabio Sassi e coordinatrice dell’intera mattinata, che ha ricordato come: “la cura sia un atto di umanità condivisa, capace di restituire senso e calore alla vita fino all’ultimo istante”, sottolineando l’importanza di creare spazi di ascolto autentico per chi vive quotidianamente accanto alla fragilità.
Sono poi intervenuti i rappresentanti istituzionali: il Presidente dell’Associazione Fabio Sassi, Giancarlo Ferrario, ha espresso gratitudine verso i partecipanti e tutte le realtà coinvolte nella realizzazione dell’incontro, ricordando che: “i caregiver sono eroi silenziosi che, con dedizione e amore, pongono davanti i bisogni dei loro cari“. Ha inoltre evidenziato come Fabio Sassi e ACMT stiano lavorando in sinergia affinché il territorio riconosca sempre di più il loro ruolo, perché: “senza di loro le nostre comunità sarebbero in difficoltà”.

Il Sindaco di Merate, Matteo Salvioni, ha sottolineato l’importanza dell’evento per il territorio, affermando che: “il caregiver familiare è il punto più vicino alla persona fragile e rappresenta un aiuto prezioso che dobbiamo sostenere e valorizzare attraverso la rete territoriale”.
A seguire, il Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, Emanuele Manzoni, ha ricordato come la comunità sia “molto più delle istituzioni” e ha evidenziato come questo convegno riporti al centro la persona vulnerabile, sottolineando che anche l’ultima fase della vita è un tempo che la società deve saper accogliere.
La prima relazione della mattinata è stata affidata a Virginio Brivio, Presidente di Uneba Lecco, che ha approfondito il tema “L’impegno e la fatica del caregiver oggi”, partendo dai profondi cambiamenti demografici del Paese e sottolineando il ruolo fondamentale dei caregiver come veri “pilastri invisibili del sistema”. Brivio ha illustrato le recenti riforme legislative e le sfide che attendono la rete socio-sanitaria, chiamata a integrare servizi, tecnologie e sostegno alle famiglie in modo sempre più coordinato.
Un momento particolarmente toccante è stato offerto dalla lettura teatrale “Un giorno qualsiasi”, interpretata da Consuelo, moglie-caregiver, che ha trasportato il pubblico nella quotidianità della cura attraverso una storia vera.
A seguire, la psicologa e psicoterapeuta Francesca Arosio ha affrontato con grande delicatezza il tema del carico emotivo e fisico dei caregiver, sottolineando l’importanza della prevenzione del burnout e ricordando che: “non è la specie più forte a sopravvivere, ma quella capace di adattarsi ai cambiamenti”.

La tavola rotonda, moderata da Annalisa Pozzi, educatrice della Cooperativa Sineresi, ha messo a confronto prospettive diverse e complementari provenienti dal territorio. Paola Maria Bonfanti e Sonia Iannini, infermiere di famiglia e di comunità, hanno condiviso esperienze personali e professionali, soffermandosi sulle fatiche e sulle responsabilità che spesso gravano sui caregiver, inclusi i più giovani.
Barbara Cappelli, assistente sociale di Retesalute, ha evidenziato il lento ma progressivo riconoscimento che le politiche sociali nazionali e locali stanno finalmente attribuendo a queste figure, ricordando che “per molti anni i caregiver non venivano visti”. Gennaro Quadraruopolo, psicologo e psicoterapeuta del Dipartimento della Fragilità di ASST Lecco, ha approfondito gli aspetti psicologici della cura, mentre Stefania Bolis, Direttore Innovazione e Comunicazione di ATS Brianza, ha illustrato i servizi e gli strumenti attivi sul territorio a supporto delle famiglie.
La lettura teatrale “Le parole che non si dicono”, nuovamente interpretata da Consuelo, ha introdotto un momento di forte partecipazione personale. Il pubblico è stato invitato a lasciare un pensiero nell’installazione simbolica “La Rete della Cura”, allestita nell’atrio e accessibile durante la pausa caffè: uno spazio raccolto e silenzioso in cui molti hanno scelto di condividere emozioni, ricordi e parole di gratitudine.

Nella seconda parte della mattinata, Fabrizio Limonta, consigliere della Fabio Sassi, ha presentato i risultati di un’indagine condotta sui caregiver dell’Hospice Il Nespolo, evidenziando bisogni informativi, pratici ed emotivi. Ha ricordato che: “milioni di persone in tutta Europa forniscono assistenza senza preparazione, formazione o riconoscimento”, sottolineando l’urgenza di rafforzare una rete capace di sostenere le famiglie nella complessità della cura. Successivamente, il pubblico ha avuto l’opportunità di dialogare direttamente con i relatori della tavola rotonda, portando domande, riflessioni e testimonianze personali.
La giornata si è conclusa con i ringraziamenti e un momento di intensa emozione: la lettura “Resto qui”, tratta da una lettera che Consuelo ha scritto a sé stessa, ha reso ancor più tangibile il senso della cura come gesto che unisce, sostiene e lascia memoria.
L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del Comune di Merate, di Ats Brianza, Asst Lecco, Auser Lecco, Federazione Alzheimer Italia e della Conferenza dei Sindaci, confermando l’impegno condiviso del territorio nel riconoscere il valore umano e sociale della cura.
“La Vita Accanto” ha dimostrato che la fragilità non è un percorso da affrontare da soli: è uno spazio di comunità, costruito dalla presenza silenziosa e preziosa dei caregiver e da tutti coloro che scelgono di restare accanto.

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