Lago di Sartirana, Comitato civico: “Il ripristino delle regole per il bene della riserva”

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Lago di Sartirana
Già lo scorso anno era stato completamente sbarrato l'accesso al lago di Sartirana

Elena Calogero, presidente del Comitato Civico Ambiente esprime soddisfazione per il ripristino delle regole

“Ora per tutelare il lago di Sartirana serve nominare un Cts, già presente in passato”

MERATE – “Un ripristino delle regole per il bene della Riserva Naturale lago di Sartirana”. E’ soddisfatta Elena Calogero, presidente del Comitato civico ambiente a seguito della comunicazione, giunta dalla Regione rispondendo a un quesito avanzato dal Comune, con cui viene ribadita, a fronte della discrasia tra alcune normative attualmente in vigore, l’importanza di seguire le normative più restrittive relative al diritto di accesso al lago di Sartirana e al diritto di pesca sul bacino lacustre.

Lago di Sartirana regole
Le regole attualmente in vigore per l’accesso al lago di Sartirana

“Ora che anche la Regione Lombardia ha rigettato l’istanza presentata pochi giorni fa dal Comune per la riapertura del Sito, si può dire che finalmente nella sua gestione si stanno insinuando corretti principi; le regole” ribadisce Calogero, che continua: “Per indirizzare altri elementi già disponibili a tutela della Riserva in queste settimane ci stiamo interfacciando con il Comune per sollecitare la nomina del Comitato Tecnico Scientifico in ritardo di 2 anni. La mancata designazione, con la conseguente assenza di monitoraggio competente preventivo, è potenzialmente rischiosa per la salvaguardia di fauna, flora e acque. Il CTS è composto da un esperto in scienze botaniche e forestali, un esperto zoologo, un esperto idrobiologo, figure professionali che grazie alle loro esperienze appunto tecnico/scientifiche contribuiscono a garantire la salvaguardia dell’ambiente naturale e della biodiversità del Sito.  Già nel 1984, in una Delibera del Consiglio Regionale si sottolineava l’importanza di  avvalersi della consulenza dell’Istituto di Idrobiologia Marco de Marchi (oggi IRSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche). Nel successivo regolamento di gestione del Sito redatto nel 1998 si affidava al CTS il compito di accertare e verificare l’evoluzione dell’ambiente della Riserva, di proporre varianti e modifiche agli interventi di Piano prevedendo il finanziamento di relativi studi e indagini svolte durante l’anno attraverso fondi regionali”.

Elena Calogero
Elena Calogero

Calogero sottolinea: “Nelle passate legislature l’organo è stato presente, ma troppo spesso le sue indicazioni sono state completamente disattese. Come nel  2005 quando le disposizioni sul rimboscamento e sul ruolo dei cespugli  a contenimento del transito dei fruitori, non vennero applicate o nel 2011 quando si decise di fare un intervento relativo alla sagomatura e apertura dei canali sul canneto, nonostante le indicazioni del CTS avessero dato parere negativo nello scavare il fondo del lago e all’asportazione dei sedimenti perché avrebbero danneggiato la salvaguardia del canneto e di tutta la fauna di grande interesse conservativo a lui collegata”.

Da qui la conclusione: “Le riserve naturali svolgono un ruolo di primaria importanza per la salvaguardia  e la valorizzazione del patrimonio naturale, la conservazione della natura attraverso il miglioramento degli ambienti in essi presenti e rappresentano un presidio per la tutela della biodiversità. Sono anche importanti sotto il profilo della conoscenza e della fruizione da parte della comunità scientifica e dei cittadini. Per questo auspichiamo che, per garantire ulteriormente le tutele della Riserva e non commettere o ripetere gli errori già fatti in passato il Comitato Tecnico Scientifico venga nominato quanto prima”.