L’oratorio di Merate ospita “Sconfinati”, percorso esperienziale sulle migrazioni

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In oratorio, nel fine settimana, con “Sconfinati” sarà allestita una ricostruzione di un barcone dei migranti

L’iniziativa è promossa dalla Caritas in collaborazione con la comunità di minori stranieri non accompagnati di don Massimo Mapelli

MERATE – “Siamo tutti sulla stessa barca: o ci si salva, o si naufraga insieme”: è la frase che ben riassume lo spirito di “Sconfinati”, esperienza che l’oratorio San Giovanni Bosco e San Filippo Neri ospiterà nel prossimo fine settimana per accendere i riflettori sul tema delle migrazioni.

L’iniziativa porta la firma della Caritas parrocchiale di Merate in collaborazione con la comunità di minori stranieri non accompagnati di don Massimo Mapelli, sacerdote originario di Pagnano, da ani in prima linea sul fronte dell’accoglienza e dell’ospitalità di persone in difficoltà, dai minori stranieri non accompagnati alle famiglie, da adulti senza fissa dimora a donne sole con bambini.

Venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 novembre in oratorio sarà allestita una ricostruzione di un barcone in cui si potrà “provare” un accenno di quello che vivono quanti compiono la traversata del Mediterraneo per raggiungere l’Italia dal Nord Africa. La prima serata, quella di venerdì, sarà riservata ai giovani mentre nei due giorni successivi l’iniziativa sarà aperta a tutti permettendo di entrare in una realtà sempre immaginata ma mai realmente vissuta. Gli orari di apertura sono dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 salvo la domenica con inizio intorno alle 11.30 dopo la messa.

L’ingresso è ad offerta libera con l’incasso devoluto alla Onlus Ucapte (Una casa per te) di don Massimo per l’accoglienza di migranti minori non accompagnati.