Questa mattina, domenica, la cerimonia di intitolazione della strada all’indimenticato parroco di Sartirana
“Hai scritto che Sartirana è stata la tua sposa. Intitolarti una via è stato un gesto per ricambiare questa dichiarazione d’amore”
MERATE – “La tua Sartirana è qui”. Con queste parole il sindaco Massimo Panzeri ha concluso la cerimonia di intitolazione a don Adriano Ferrario, parroco di Sartirana dal 1977 al 2015, della via che collega via del Carreggio a via Papa Giovanni Paolo I.
Una decisione, quella presa dalla Giunta chiedendo e ottenendo la deroga dalla Prefettura (essendo trascorsi meno di 10 anni dalla morte), che ha riunito questa mattina, domenica, in strada moltissime persone, desiderose di ricordare l’indimenticato sacerdote, scomparso a fine dicembre 2022 all’età di 83 anni.
Un parroco buono, dal carattere mite e sensibile, capace di portare innovazione, anche nella pastorale proponendo ad esempio, l’oratorio misto o la formazione del consiglio pastorale, realtà diventate la prassi ormai in tutte le parrocchie. Sempre sua fu l’idea di celebrare, in occasione della festa patronale di San Pietro, la messa sul lago, diventata dal 1979 a oggi una tradizione sentita e partecipata, come avvenuto anche ieri sera (sabato).
Il nome di don Adriano resterà sempre legato anche al progetto della nuova chiesa, cullato all’inizio degli anni Ottanta e diventato realtà tra il 1992 e il 1995 con una costruzione, progettata dall’architetto Mario Botta (presente giovedì sera a un incontro di presentazione del libro “Il gesto sacro” scritto da don Sergio Massironi e Beatrice Basile), che attira anche oggi molti visitatori in frazione.
“Sei stato la guida spirituale per diverse generazioni di sartiranese – hanno evidenziato Claudio e Daniela, marito e moglie molto attivi in parrocchia, sottolineando la capacità di trasmettere fiducia e serenità -. Eri preoccupato più delle persone che dell’organizzazione delle cose e sapevi sempre trovare parole personali che scaldavano il cuore. Nella simpatia con cui ti rivolgevi alle persone si intravedeva quella tensione missionaria che ti aveva animato da giovane e che mai è venuta meno”.
Lasciato l’incarico di parroco per sopraggiunti limiti di età nel 2015, don Adriano ha svolto il ruolo di amministratore parrocchiale fino all’aprile del 2017, quando ha deciso di trasferirsi come ospite a Villa de Cedri. “Hai scritto che Sartirana è la tua sposa. Intitolarti una via è un modo per ricambiare questa tua dichiarazione d’amore”.
Una via non casuale, come ha ribadito il sindaco Panzeri ringraziando gli ex primi cittadini presenti alla cerimonia, a testimonianza del tanto bene coltivato da don Adriano durante il suo servizio sacerdotale.
“Abbiamo scelto questa strada, finora senza nome, perché è quella che porta alla scuola materna. Tutti sappiamo quanto don Adriano fosse legato ai più piccoli. Non solo. E’ una via che si trova in mezzo a due luoghi che sono stati molto significativi per lui, ovvero la chiesa parrocchiale e villa dei Cedri, residenza da lui scelta per poter respirare ancora l’aria di Sartirana. Infine, via don Adriano Ferrario si connette su via Papa Giovanni Paolo I e l’ex sindaco Mario Gallina, oggi presente alla cerimonia, può ben ricordarsi di quanto don Adriano insistette per intitolare a Papa Luciani questa strada”.
Prima di benedire la targa apposta lungo la via, il diacono Davide Canepa ha voluto spendere due parole in memoria del sacerdote: “Sono arrivato a Sartirana sei anni fa e don Adriano mi ha accolto come un figlio. E non è una cosa scontata”.
Dopodiché il sindaco, insieme ai volontari e ai familiari, ha provveduto a scoprire la targa, prima di procedere per la chiesa parrocchiale per la messa.
La festa patronale prevede oggi un pomeriggio di giochi e festa, seguito alle 18 dalla processione per le vie della frazione. Domani sera, lunedì, invece si terrà l’atteso spettacolo pirotecnico.