I consiglieri di minoranza chiedono una sessione aperta dedicata al futuro del Mandic alla presenza di Favini
L’obiettivo è quello di fare anche il punto sulle progettualità indicate dal direttore generale ai sindaci durante l’incontro del 30 gennaio
MERATE- Dedicare una sessione aperta del Consiglio comunale integralmente al futuro dell’ospedale Mandic. Chiedendo al direttore generale dell’Asst di Lecco Paolo Favini di prenderne parte al fine di presentare le scelte strategiche che riguardano
l’ospedale meratese. E’ quanto ha richiesto con una mozione il gruppo consiliare di minoranza Sei Merate. I tre consiglieri del gruppo, Alessandro Pozzi, Silvia Villa e Valeria Marinari hanno deciso di riportare al centro del dibattito la questione dell’ospedale Mandic, in particolar modo delle scelte strategiche che riguardano il suo futuro alla luce di quello che a diverse persone è apparso come un depotenziamento della struttura. Martedì mattina il sindacato Usb Funzione Pubblica ha indetto un presidio davanti al presidio di via Cerri per discutere proprio del futuro del Mandic.
Sei Merate pone l’accento sul depauperamento dei servizi
Anche il mondo della politica ha deciso di far sentire la propria voce con una mozione. Nel testo i tre consiglieri hanno precisato: “L’ospedale San Leopoldo Mandic è una risorsa preziosa del territorio e come tale va tutelato e valorizzato. Nei mesi scorsi, molti sono stati i segnali che hanno attestato un depauperamento costante del servizio. Tra questi la mancata sostituzione, o la sostituzione parziale, di medici in pensionamento, l’emorragia di numerose figure professionali che hanno chiesto trasferimento presso altre strutture e le lungaggini nell’assunzione di nuovi medici in grado di rafforzare l’organico del Pronto Soccorso”.
L’incontro del 30 gennaio
I tre consiglieri hanno poi ricordato l’incontro del 30 gennaio tra alcuni sindaci dell’area meratese e la direzione strategica dell’Asst di Lecco in merito al futuro del presidio ospedaliero Mandic. Tra i presenti c’erano anche Andrea Massironi, sindaco di Merate, Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo e presidente del Distretto dei Sindaci di Lecco e Adele Gatti, presidente dell’Assemblea dell’Ambito distrettuale di Merate e Sindaco di Airuno.
Le promesse di Favini
A seguito dell’incontro Favini aveva rassicurato dicendo che “non è previsto né da regolamento regionale né da alcuna volontà aziendale alcuna chiusura parziale né tantomeno totale dell’attività” del Mandic. Ribadendo, di converso, “la ferma volontà della direzione dell’Asst di valorizzare l’ospedale meratese, ottimizzandone l’attività, migliorandone la struttura ed esaltandone i punti di forza”. Nel comunicato Favini aveva anche indicato alcune progettualità che dovrebbero trovare attuazione nel prossimo
futuro. Tra queste l’assunzione di due medici da destinare al Pronto Soccorso e l’attivazione di un ambulatorio destinato ai codici minori finalizzato alla gestione dei pazienti non gravi. Ma anche la predisposizione di 7 posti letto Obi -osservazione breve intensiva e la realizzazione di una sala con 12 postazioni per pazienti che necessitano di un’osservazione sino a 6 ore. Oltre all’implementazione del Pronto Soccorso pediatrico e alla ristrutturazione dell’edificio Ex Poliambulatori.
Il futuro del Mandic merita di essere affrontato in consiglio comunale
“Ed è proprio in virtù dell’importanza di queste progettualità e dell’interesse riposto dai cittadini nelle scelte che riguardano il futuro del Mandic che chiediamo che la questione venga affrontata pubblicamente in consiglio comunale” concludono i consiglieri di Sei Merate.