Nuovi ponti sull’Adda, il Comitato: “Scelta affrettata che soddisfa interessi parziali”

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Ponte di Paderno

Ieri il comitato Cittadini Ponti ha incontrato la Provincia: “Non siamo contro il nuovo ponte viario, ma al suo collocamento”

Villa Locatelli ha ribadito l’impegno a “sistemare” la viabilità del comparto intorno mettendo mano ai nodi irrisolti del traffico meratese

 

PADERNO – “Una scelta affrettata che soddisfa soprattutto interessi parziali dietro l’intento dichiarato di fare il bene dei cittadini tutti e dell’economia. Non si può affrontare la questione del nuovo attraversamento viario dell’Adda riducendola a una questione tra Calusco e Paderno”. E’ una presa di posizione netta e nitida quella messa nero su bianco dal Comitato Cittadini Ponti che proprio ieri, mercoledì, ha incontrato a Villa Locatelli i rappresentanti della Provincia per un confronto in merito al progetto di realizzazione di due nuovi ponti (uno viario e uno ferroviario) a scavalco del fiume Adda una volta che il San Michele andrà in pensione (Rfi ha ipotizzato come data il 2030).

Presenti in sala consiliare la presidente Alessandra Hofmann, il consigliere delegato alla Viabilità Mattia Micheli, l’ingegner Fabio Valsecchi e tre portavoce del comitato civico di cittadini che da tempo avevano chiesto un confronto de visu con la Provincia.

“E’ stato senza dubbio un incontro cordiale e sereno, da noi atteso visto che nel proprio mandato elettorale la presidente parlava di “attenzione all’ambiente, ai parchi e alla pianificazione territoriale che non deve essere una bandiera ideologica” spiegano dal comitato cittadino, capitanato da Luigi Panzeri, Angelo Mandelli e Raffaella Lamperti, da mesi attivo, anche con una raccolta firme su charge.org (2531 le sottoscrizioni raccolte finora) per chiedere di rivedere la collocazione del nuovo ponte viario, spostandolo un po’ più a sud rispetto a dove è stato ipotizzato da Rfi.

Il tracciato ipotetico, intorno al quale sono state effettuate anche le simulazioni di traffico, prevede la realizzazione di un nuovo attraversamento sul fiume, riservato anche ai mezzi pesanti, a pochi metri di distanza da quello attuale con sbocco dietro via Festini a Paderno e in via Rivierasca a Calusco. Per il Comitato l’impatto su Paderno, Robbiate e Verderio (ma anche sui comuni limitrofi della vicina provincia di Monza e Brianza) sarebbe devastante, così come ribadito anche dal sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio (vedi articolo).

“Abbiamo però appreso dall’incontro di ieri (mercoledì, ndr) come la Provincia non si sia di fatto posta il problema del collocamento del nuovo viadotto, dando per assodato che Rfi lo abbia ipotizzato lì, e stia invece ragionando e muovendosi per trovare soluzioni viabilistiche che possano snellire e sistemare i punti critici intorno”.

Dal passaggio a livello della Sernovella passando per la bretella per bypassare il centro di Verderio, arrivando al semaforo di Robbiate e a quelli di Cernusco senza dimenticare di inserire nel ragionamento anche il ponte di Brivio e il collegamento con la bergamasca tramite Cisano.

Il ponte di Brivio

 

“Dal canto nostro abbiamo ribadito la preoccupazione per il nuovo ponte così come collocato, portando anche cartine e documenti con previste altre ipotesi di tracciato. Riteniamo infatti che non si possa affrontare la questione riducendola a una contrapposizione tra Calusco e Paderno. Non siamo contrari alla creazione di un nuovo attraversamento sull’Adda, fiume che ha segnato la storia degli scambi economici e culturali tra la provincia di Bergamo e la Brianza, ma anzi, proprio per l’importanza di questo asse chiediamo che si rifletta attentamente su dove tirare una linea. Il San Michele è candidato all’Unesco: come sarà con intorno due nuovi ponti, uno ferroviario e uno stradale?”

L’impressione dei rappresentanti del Comitato, argomentata anche nel comunicato che riportiamo in seguito, scritto prima dell’incontro tenuto ieri a Villa Locatelli, è che troppi elementi ormai viaggiano in un’unica direzione. Prova ne è anche la decisione presa dal Parco Adda Nord (con il voto contrario solo di Paderno e due astensioni) di togliere il vincolo di “monumento nazionale ambientale” al tratto di Adda leonardesca nell’adozione del nuovo Ptc.

Ecco il comunicato integrale del Comitato Cittadini Ponti

Mettiamo in fila qualche elemento:

• Le reti di viabilità sono in sofferenza e code e rallentamenti si creano in molti punti nevralgici sia di qua sia di là dell’Adda.

• Primi anni ’90 ; blocco del traffico oltre i 35 quintali sulla particolare sede stradale del S. Michele: il problema di un attraversamento razionale dell’Adda si pone con evidenza anche a causa dell’aumento continuo del traffico delle merci su gomma.

• Nel 2018 Il Comune di Calusco avvia la costruzione di una variante “comunale” a Sud del centro abitato. Si tratta di un primo lotto, dalla zona dello ZOOM bar, con scavalcamento della ferrovia e, al di là, una grande rotonda (???). Nei piani del Comune, realizzato anche il secondo lotto, dal Rivalotto verso la Rivierasca, si toglierà il traffico pesante da Via Marconi destinata a diventare un bel viale alberato con ciclabili. La minoranza caluschese si oppose a questa strada, argomentando che per sfogare quel traffico industriale e dannoso di trasporti speciali, dannosi per la salute, (320 camion al giorno solo per il ferro della Com Steel collocata lì nei pressi) sarebbe stato sufficiente e meglio attuare il secondo lotto; non si comprendeva proprio la necessità di questo primo lotto a ridosso della Valle dell’Adda. Ma qualcuno forse già da allora aveva in mente un ponte viario proprio lì.

• Dal settembre 2018 alla fine del 2020 il traffico sul ponte viene completamente fermato per la manutenzione straordinaria. Alla fine di tale operazione, pare per carenze strutturali, Ferrovie Italiane decide di dismettere il traffico entro il 2030 sia per treni, sia per auto. (Caspita!! Una cosa nuova e sorprendente! ma la rotondona a Calusco era già pronta…). RFI si offre di costruire una nuova linea ferroviaria tra Calusco e Paderno-Robbiate a fianco del ponte di ferro, dalla parte sud, inserendosi in zona Mulino Colombo. Si offre pure di progettare un altro ponte stradale lì nei pressi, dalla recente famosa rotonda in zona industriale caluschese, presso la valle dell’Adda, a Via Festini a Paderno.

• Estate 2021 Il Sindaco di Paderno, insieme ad altri Sindaci della zona si oppone a un progetto ritenuto insostenibile per le ricadute ambientali sulla vita dei cittadini. Insieme ad altri chiede una progettazione più razionale studiando la viabilità su un raggio molto più ampio che interessa più di due province. La risposta dell’assessore Cocchi di Calusco è:” Non possiamo fermarci ad ogni mal di pancia, il ponte serve subito e va fatto a Calusco”.

• Sempre in questo periodo la Provincia di Lecco (precedente Amministrazione) incontrando Bergamo, si dichiara favorevole alla costruzione di un ponte stradale su territorio lecchese. (Sì, ma dove? Proprio davanti al S. Michele?) Questo ci sembra sia stato un errore.

• Nel dicembre 2021 Il Ponte S. Michele, proprio per la sua collocazione geografica particolarmente legata alla storia e di valore paesaggistico eccezionale, per la sua straordinaria architettura, viene candidato al riconoscimento di bene UNESCO. (Ottimo! Sviluppo turistico, lavoro, attrazione internazionale; tutti contenti, ma nel frattempo si decide di costruirgli due grandi ponti proprio davanti…C’è da rimanere proprio perplessi!)

• 28 gennaio 2022: a Bergamo si ospita un incontro interprovinciale con Lecco e Monza-Brianza che dovrebbe inaugurare un nuovo metodo di lavoro programmatico in collaborazione su temi che hanno la stessa radice e la stessa gravità. Si promette un documento comune da sottoporre alla Regione. “Su temi come i grandi snodi viabilistici o la crescita economica ormai i confini provinciali sono divenuti stretti, il confronto e il lavoro di squadra sono irrinunciabili e il percorso che inauguriamo oggi è un passo in più anche nel percorso di ripresa, da parte delle Province, del ruolo di coordinamento strategico del territorio che è proprio di questo Ente” è la dichiarazione di Luca Santambrogio Presidente provinciale di Monza- Brianza. Tutto bene! Peccato che Regione e bergamaschi abbiano già deciso tutto con buona pace del “nuovo metodo”.

• 25 febbraio 2022. Il Parco Adda Nord nella adozione del nuovo PTC, con il parere contrario del Sindaco padernese, e due astensioni, toglie il vincolo di “monumento nazionale ambientale” al tratto di Adda leonardesca, proprio quella interessata dalla costruzione del nuovo ponte. Il che vuole dire: fate pure passare strade e stradoni senza vincoli. (Che tempismo!) Si aspettano le osservazioni nei tempi di legge poi si andrà all’approvazione in Regione. Le tessere del puzzle si incastrano.

• Il 23 marzo scorso Regione Lombardia, in un incontro con molti esponenti della Provincia bergamasca dà parere favorevole alla attuazione dei due ponti. L’assessore Terzi, in una intervista sul tema, considera l’opposizione di Paderno semplicemente un piccolo problema locale. Dice “Per noi la decisione è presa.” Tra la Regione e la provincia Bergamasca c’è molta armonia e unità di intenti: la viabilità a sud di Bergamo, visto l’abbandono del progetto di Pedemontana che interessava quel territorio, vuole presto trovare sbocco (passando per forza da Calusco!).
Le altre province sono d’accordo? Come vedono questa opera dall’impatto ambientale e dalle implicazioni tanto importanti? Hanno condiviso collocazione, tracciati, collegamenti con le reti stradali attuali? Trovano forse difficoltà a mettersi contro la Regione ben schierata da una parte sola, da cui dipendono molte elargizioni?

• E’ previsto, come Comitato, un incontro con Provincia di Lecco. Il programma con cui la Presidente Hoffman si è presentata parla di “attenzione all’ambiente, ai parchi, alla pianificazione territoriale non deve essere una bandiera ideologica… deve essere una caratteristica che permette di tutelare e mettere in sicurezza il nostro patrimonio naturale, evitando però che diventi un ostacolo all’insediamento di nuovi posti di lavoro o alla creazione di nuove infrastrutture utili per l’intera comunità provinciale”. Ci domandiamo: questo angolo di territorio, ambiente naturale eccezionale, attrazione internazionale, già apprezzatissimo sito Eco museale che porta con sé grandi prospettive di sviluppo turistico e lavorativo, va o non va salvaguardato? L’”utile” nuova infrastruttura va collocata proprio qui?

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Osservando questi passaggi, ci appare sempre più chiaro che questa scelta intenda “risolvere” i problemi da una parte sola e che per la Regione ci sono comuni di serie A e altri di serie B. Eppure ogni cittadino si può rendere conto delle implicazioni enormi e di storica portata che avrebbe questa scelta affrettata e irrazionale.
Studiare una collocazione del necessario attraversamento meno dannosa e anti ambientale, valutare soluzioni tecniche ed architettoniche innovative, prevedere il migliore collegamento alla rete viaria esistente con la soluzione dei problemi di scorrimento successivi, in un quadro che non riguarda solo Paderno e Calusco, ma tocca molti Comuni vicini a tangenziali, pedemontane e altre grandi arterie, sarebbero il minimo per un governo Regionale.

Siamo convinti che questa sia una scelta affrettata che soddisfa soprattutto interessi parziali dietro l’intento dichiarato di fare il bene dei cittadini tutti e dell’economia.
Ecco perché continueremo con l’opera di informazione e sensibilizzazione per tenere accesa l’attenzione su queste strutture di cui potremmo, per il futuro, pentirci amaramente come amministratori e come cittadini disattenti.
Ci aspettano altri banchetti informativi, iniziative di visibilità e raccolte di firme. Intanto rinnoviamo l’invito a firmare la nostra petizione su Change Org.

Paderno, 20 aprile 2022
IL COMITATO PONTI DI PADERNO, VERDERIO E ROBBIATE