Ospedale di Merate: si dimettono Del Boca e Biffi. Timori per il centro nascite

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Ospedale Merate
L'Ospedale Mandic di Merate

Si è dimesso il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia. E con lui se ne va anche il suo braccio destro

Incognite sul futuro del centro nascite, la cui attività è andata riducendosi in maniera consistente negli ultimi tempi

MERATE – Due dimissioni pesanti, che hanno già fatto parlare e continueranno a farlo anche nelle prossime settimane.
Il dottor Gregorio del Boca, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Mandic e la dottoressa Anna Biffi, suo braccio destro in reparto, hanno rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni. Tempo tre mesi (tale è il preavviso dovuto dal contratto di lavoro) e dal 1° novembre lasceranno entrambi l’incarico svolto da diversi anni all’interno del presidio ospedaliero di via Cerri.

Gregorio Del Boca

Del Boca, 66 anni, era arrivato infatti a Merate dall’ospedale di Chiavenna nel 1996, iniziando a lavorare insieme all’allora primario Roberto Zagni, da cui aveva poi “ereditato” il ruolo di primario. Biffi era invece giunta a Merate nel 2008 come dirigente medico di primo livello, rappresentando in tutti questi anni il vero braccio destro del primario.

Anna Biffi

Inutile dire che le dimissioni in simultanea dei due dottori segnano un grande cambiamento all’interno della struttura, aprendo dei grandi interrogativi sul futuro del punto nascite meratese che, complice i dati di denatalità registrati in tutta Italia, viaggia pericolosamente sotto la soglia dei 500 parti all’anno, indicata come numero minimo per l’operatività dei reparti di maternità. Lo scorso anno i parti si erano fermati a 489 e il 2022 non appare certo più roseo con meno di 200 cicogne che hanno fatto finora visita al nosocomio meratese. Da aggiungere anche il fatto che, così come previsto da una specifica normativa, in caso di complicanze durante la gestazione, il ricovero, prima della 37esima, deve avvenire in una struttura dotata di Terapia intensiva neonatale, come è l’ospedale Manzoni di Lecco e non il Mandic di Merate.

La situazione insomma non appare molto rosea, tanto da far emergere, anche tra i sindaci, dei timori sul futuro del reparto che si sommano a quelli già nutriti sul destino dell’ospedale. Il primo cittadino di Merate Massimo Panzeri non lo nasconde: “Non entro nel merito delle scelte personali relative alle dimissioni. Si apre però un serio problema di continuità del reparto ed è su questo che chiederemo conto non solo alla direzione ospedaliera ma anche alla Regione”. Dopo aver invitato, invano, nelle scorse settimane il direttore generale di Asst Lecco Paolo Favini a partecipare a una riunione della conferenza dei sindaci del Meratese e del Casatese , i primi cittadini hanno deciso di chiedere un incontro con i vertici della sanità per confrontarsi in maniera seria e onesta sul destino dell’ospedale Mandic: “Non possiamo più accontentarci di rassicurazioni verbali. E, alle richieste di chiarimento sul continuo depauperamento della struttura, aggiungeremo ora anche quelle relative al reparto di ostetricia e ginecologia. Vogliamo parlarne con Favini, ma anche con l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti”.

Dal canto suo la direzione ospedaliera non rilascia dichiarazioni in merito alle dimissioni dei due medici e neppure sul futuro del reparto anche se l’ipotesi più accreditata è che, così come avvenuto per altri dipartimenti, si opterà per un primario facente funzioni, magari dal Manzoni, percorrendo poi la strada di un eventuale concorso.