Treni. I pendolari ribadiscono il “no” alla soppressione delle fermate di Osnago e Airuno

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In mattinata l’incontro tra pendolari e conferenza dei sindaci del meratese

Il comitato pendolari raccogliera’ le firme per chiedere il mantenimento delle fermate

OSNAGO – Nella mattinata di oggi, sabato, presso lo Spazio Aperto di Osnago, il Comitato Pendolari del Meratese guidato da Francesco Ninno, insieme ai Sindaci di Osnago Felice Rocca e Airuno Gianfranco Lavelli, ha incontrato la Conferenza dei Sindaci del Meratese per chiedere che Trenord torni sui propri passi rispetto alla soppressione, per ora temporanea, delle fermate di Osnago e Airuno.

I pendolari hanno ribadito la richiesta di mantenere tutte le fermate nelle fasce di garanzia oppure di lasciare inalterata la situazione. Hanno anche ribadito come la proposta dei bus sostitutivi non vada bene perché riguarderebbe la tratta Carnate-Calolzio, ben oltre la tratta coinvolta dai lavori, allungando di tantissimo i tempi di percorrenza. I pendolari hanno contestato anche il fatto che alla domenica i treni non si fermino più ad Osnago.

Tra i presenti anche i sindaci di Robbiate Marco Magni, di Merate Mattia Salvioni, di Lomagna Cristina Citterio e la vicesindaca di Verderio Giovanna Riva. Ha partecipato all’incontro anche il consigliere regionale lecchese PD Gian Mario Fragomeli che ha ribadito: “Non è accettabile che siano soppresse due fermate a causa dei lavori in corso in una delle zone più trafficate della Lombardia e questo solo per recuperare i due minuti di ritardo che comportano i lavori. Gli autobus sostitutivi, proposti dall’assessore ai Trasporti Lucente, non sono per nulla risolutivi sulla 342 Briantea, una strada che è fra le più trafficate della regione”.

“Con i sindaci del territorio – continua Fragomeli – chiediamo che nelle ore di punta non ci sia alcun taglio delle fermate. I sindaci, come i Comitati pendolari, hanno ribadito che sono disponibili, come è successo anche in passato, ad accettare tempi di percorrenza dei treni più lunghi e quindi una riprogrammazione degli orari nella tratta, pur di non eliminare le fermate. I sindaci raccoglieranno le firme per chiedere il mantenimento delle fermate. Il rischio altrimenti è che la pezza sia peggiore del buco”.