Tanti gli interventi dei consiglieri comunali: “Ci aspettavamo di più”. Procopio: “Prima la sicurezza”
Soddisfatto il presidente del comitato di Viale Verdi: “Grazie a questi lavori avremo a disposizione 4mila metri cubi di marciapiede”
MERATE – Dubbi sulla sparizione della pista ciclabile e su un possibile aumento di traffico una volta spariti i semafori. E anche qualche perplessità per un progetto che, dietro al blasonato titolo di riqualificazione, appare un po’ troppo basico, o per dirla in inglese, entry level. Ma anche soddisfazione per l’aver finalmente messo al centro dell’agenda politica un viale importante che, nonostante la sua strategicità continua a essere ritenuto, per certi versi, un po’ periferico. Sono stati tanti gli interventi che si sono registrati ieri sera, martedì, durante la commissione urbanistica convocata ad hoc per discutere l’intervento di riqualificazione di Viale Verdi. Un progetto massiccio che prevede un anno di lavori e un investimento di 2 milioni e 480mila euro. Dopo la puntuale illustrazione dell’ingegner Angelo Valsecchi, di cui abbiamo dato conto in un altro articolo, sono stati i consiglieri comunali a prendere parola con domande e opinioni.
Senza più semafori né pista ciclabile
Ad aprire la fila Valeria Marinari che ha chiesto ragguagli circa il destino della pista ciclabile, cancellata dal progetto. Il consigliere di Sei Merate ha poi espresso il timore che la desemaforizzazione possa in qualche modo favorire un incremento di traffico lungo il viale. “Sono stati effettuati studi per ipotizzare l’andamento del traffico senza semafori?” ha domandato nello specifico. Dopo aver chiesto ragguagli di tipo tecnico su impiantistica e fognatura, l’ex sindaco Andrea Robbiani è entrato nel profondo andando a colpire l’intelaiatura del progetto. “Dal punto di vista tecnico non fa una grinza e sono contento di veder finalmente realizzato l’attraversamento pedonale protetto da me chiesto quando ero primo cittadino. Mi aspettavo però che una riqualificazione desse una nuova connotazione a questa strada. E invece Viale Verdi perde la ciclabile, non acquista un albero in più e non avrà niente che potrà contraddistinguerlo come viale”.
Robbiani: “Tra le due rotonde non c’è continuità”
Per Robbiani a fare difetto in questo progetto è la continuità. “Possono essere tutti singoli interventi da effettuare slegati uno dall’altro”. Manca, cioè, il respiro, la visione d’insieme. “Non aver previsto niente nel primo tratto è sbagliato. Investiamo 2 milioni e 500mila euro: potevamo investirne anche 3 milioni e fare qualcosa di più”. Il collega di coalizione Massimo Panzeri ha aggiunto: “Sono nativo del Viale Verdi e quindi vederlo riqualificato è motivo per me di soddisfazione. Ma nonostante ciò, non sono pienamente soddisfatto perché avrei preferito qualcosa di meno basico. Sarebbe importante partire dall’inizio della via e prevedere, ad esempio, anche dei punti di ricarica per le auto elettriche. Il parcheggio a raso vicino alle scuole mi sembra troppo da supermercato”.
“Non volevamo Las Vegas: ci bastano luoghi di socialità”
Chi invece si è definito di fatto contento è stato Giuseppe Papaleo, presidente del comitato di viale Verdi, al quale è stata data eccezionalmente parola in commissione. “La presenza stasera del pubblico delle grandi occasioni testimonia il fatto che esiste la cittadinanza attiva. Cittadini che non volevano trasformare il viale nella Las Vegas di Merate, ma si accontentano di poter avere 4mila metri cubi di marciapiede. Per noi quello che conta è poter avere posti di socialità”.
Ha posto l’accento sulla necessità di mettere in sicurezza la zona il segretario della commissione Alfredo Casaletto: “Io lì ci abito e ogni mattina, quando accompagno mia figlia allo scuolabus, mi imbatto nell’assenza del marciapiedi”. L’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Procopio ha aggiunto: “Si sarebbe potuto fare altro, ma sarebbero aumentati anche i costi. Mi sembra che questo sia un ottimo punto di partenza per chi lì ci vive. Nulla vieta di prevedere ulteriori elementi di riqualificazione tecnologia. Quanto agli arredi urbani, abbiamo scelto il meglio puntando su un’azienda di Treviso”. L’ingegner Valsecchi ha infine dato le risposte tecniche. Ha precisato di aver opportunamente previsto elementi di moderazione del traffico, quali la chicane, per scongiurare un incremento della velocità e ha liquidato la cancellazione della ciclabile dicendo di non essere a favore della “ghettizzazione” dei ciclisti. Quanto al maxi parcheggio a raso, sprovvisto di alberi, ha spiegato: “I parcheggi aperti sono quelli che trasmettono più sicurezza ai fruitori”.