Martedì nuovo incontro in Regione tra le parti. Rfi sarebbe disposta a inserire nel pacchetto del progetto anche le opere “compensative” alla viabilità
Insoddisfatto il sindaco di Paderno: “Riteniamo che non sia stato risolto nessuno dei problemi posti”
PADERNO – “Abbiamo ribadito la necessità di ridiscutere quale sia la migliore posizione del nuovo ponte sull’Adda a beneficio dell’intero territorio. Quella ipotizzata è una soluzione altamente impattante per Paderno e le compensazioni viabilistiche ipotizzate sono insufficienti”. Lo dice ormai apertamente (dopo aver per mesi smussato il no con la richiesta di allargare sia il dibattito che lo studio sulla viabilità) il sindaco Gianpaolo Torchio dopo l’incontro andato in scena l’altro ieri, martedì, al Pirellone per discutere della realizzazione dei nuovi ponti sull’Adda per sostituire il San Michele.
Rfi, proprietario dell’infrastruttura costruita a fine Ottocento, ha ribadito anche questa volta che il tempo residuale di vita del viadotto, utilizzato alle attuali condizioni (ovvero con il treno su un piano e la viabilità a senso unico alternato sull’altro), è di 10 anni riaffermando la necessità di costruire due ponti distinti, uno ferroviario e uno viario.
Se, sul primo, il parere unanime è quello di mantenere attive le stazioni di Paderno e Calusco con un nuovo tracciato che non potrà quindi scostarsi molto dall’attuale, su quello viario le posizioni, sulle due sponde dell’Adda, si sono presto allontanate. Calusco vorrebbe infatti mantenerlo il più possibile vicino a quello attuale, sfruttando le opere viabilistiche in corso di completamento con la variante lungo la rivierasca mentre Paderno non vorrebbe portarsi in casa nuovo traffico, soprattutto pesante.
L’ipotesi al vaglio degli enti coinvolti prevede infatti l’innesto del ponte, lato lecchese, in via Ugo Festini dietro il Molino Colombo restando di fatto a circa 150 metri di distanza dall’attuale.
Dallo studio ipotizzato da Rfi si parla di 550 – 600 mezzi in più all’ora ( circa il 50% in più rispetto all’attuale) nell’orario di punta, di cui 140 di mezzi pesanti. “Decisamente troppi per Paderno” commenta Torchio, uscito insoddisfatto anche dall’ultimo faccia a faccia in Regione. “Riteniamo (e il plurale è perché la partita è giocata insieme ai colleghi Daniele Villa di Robbiate e Roberto Manega di Verderio, ndr) che non sia stato risolto nessuno dei problemi posti in questi mesi”.
Durante l’incontro di martedì Rfi si è detta disponibile a inserire nel pacchetto della realizzazione dei nuovi ponti sull’Adda anche gli interventi sulla viabilità del Meratese attesi da decenni, come l’eliminazione del doppio passaggio a livello alla Sernovella, la realizzazione della variante di Verderio per alleggerire il centro paese dal traffico pesante e la sistemazione dell’incrocio semaforico di Robbiate.
Un passo in avanti rispetto a quanto ipotizzato fino a qualche mese fa che però viene giudicato comunque insufficiente da Torchio: “Sono interventi di cui si parla da anni e già ipotizzati dalla Provincia per risolvere gli attuali problemi alla viabilità del Meratese. Un nuovo ponte viario aumenterebbe di tanto il traffico sui nostri Comuni. E anche la soluzione della tangenzialina a Verderio è proposta solo a metà arrivando in zona Platano senza così andare a decongestionare il traffico dal centro paese per chi è diretto a Cornate. Si parla, inoltre, dell’eliminazione di un solo passaggio a livello alla Sernovella.
La conclusione è tranchant, anche se Torchio si riserva di prendere del tempo per analizzare ulteriormente le informazioni e i dati usciti dall’incontro dell’altro giorno e chiede a gran voce di iniziare a parlare anche del nuovo ponte ferroviario. “Per noi la soluzione proposta non è funzionale perché non risolve né il problema del congestionamento del traffico dal centro di Paderno, Robbiate e Paderno e neppure quello dell’impatto paesaggistico con due nuovi ponti realizzati a poca distanza dall’attuale”.
Meno drastico il parere di Mattia Micheli, consigliere provinciale con delega alla Viabilità, presente a sua volta all’incontro: “E’ importante che si sia iniziato a ragionare intorno a un pacchetto completo in cui la realizzazione del nuovo ponte viario sull’Adda è legata alle opere correttive dei problemi viabilistici di cui soffre da tempo il Meratese. Non solo, ma quando si parla di costruire questa nuova opera non si può prescindere dal considerare anche che il piano prevede la realizzazione della variante alla SS 342, con un nuovo ponte a Brivio in affiancamento all’attuale. E’ altrettanto doveroso svolgere un approfondimento sullo studio dei volumi del traffico al fine di trovare una sintesi giusta tra le diverse esigenze”.
L’incontro si è chiuso con l’impegno a riaggiornarsi tra un mese con l’impegno proprio delle Province (chiamate però entrambe al voto per il rinnovo del Consiglio provinciale il 18 dicembre) a trovare una sintesi tra le diverse esigenze. Regione e Rfi sembrano voler accelerare i tempi per arrivare il prima possibile al Ministero delle Infrastrutture a chiedere finanziamenti per queste opere.