Abbandonati da ignoti in una delle zone più delicate e fragili della riserva
“Episodi inaccettabili, sintomo di scarso senso civico e poco rispetto nei confronti di un patrimonio collettivo come l’ambiente”
COLICO – Vecchi personal computer, televisori, imbarcazioni arrugginite, sacchi colmi di immondizia, pneumatici, bancali in legno ormai marciti, mobili, cassetti, contenitori in metallo, tegole, mattoni, materiale da costruzione, ma anche bottiglie, prodotti usa e getta, imballaggi: abbandono di sporcizia ovunque, nella fitta vegetazione a canneto del Lago di Mezzola. Questo è lo scenario che si è presentato agli operatori incaricati dalla Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola a Colico, all’avvio del progetto finanziato da Regione Lombardia e finalizzato all’attuazione di interventi di tutela, miglioramento e risanamento della qualità delle acque lacustri e della riqualificazione degli ecosistemi spondali.
“Proprio in questi giorni, la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola sta cantierizzando e attuando l’Azione 3 del progetto complessivo – spiega il presidente della Riserva, geom. Roberto Vignarca – che prevede interventi estesi a tutte le sponde del Lago di Mezzola per la rimozione dei detriti, la pulizia dei rifiuti nonché interventi di ripristino di idonee condizioni degli habitat spondali. Si tratta di un intervento di pulizia diretta attuato in modo estensivo lungo tutta la fascia litoranea e perilacustre del Mezzola, operando sia da riva sia direttamente dall’acqua con idonee attrezzature. Il progetto si completa con la realizzazione di interventi di gestione della vegetazione acquatica contenendo in particolare le macrofite alloctone (gruppi formati da numerose specie vegetali di dimensioni macroscopiche) che rappresentano una delle principali minacce per la biodiversità e per i servizi ecosistemici collegati, e di gestione naturalistica del canneto, nella sponda meridionale del Mezzola”.
Il Lago di Mezzola rappresenta un importante habitat per molte specie faunistiche e vegetali e, in particolare tutta la fascia ripariale rientra nel territorio sottoposto a maggior tutela ambientale: un’area sensibile tanto più delicata quanto più bella e rappresentativa della Riserva Naturale nella sua interezza.
“I rifiuti rinvenuti in quantità massicce sono stati abbandonati di proposito in una delle zone più delicate e fragili dell’area protetta, il cui ingresso è interdetto, se non accompagnato dalle nostre guide, proprio per assicurarne pienamente la salvaguardia e la tutela, continua il Presidente. Ogni giorno lottiamo con il grande problema, sempre attuale, dei rifiuti abbandonati, come dimostrano anche i dati relativi a molte inchieste attuate ogni anno. È importante non scoraggiarsi e attivare una capillare vigilanza dei luoghi e continuare a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione come anche iniziative di cittadinanza attiva. Un modo puntuale ed efficace per aiutare l’ambiente, per combattere la diffusa maleducazione che si concretizza attraverso questi comportamenti”, ribadisce il presidente.
“Fa molto male al cuore – prosegue – vedere i rifiuti abbandonati in Riserva. Davvero non ci sono parole per descrivere il nostro stato d’animo. Questi episodi sono inaccettabili, oltre che criminali, offrono lo spunto per ribadire che l’abbandono di rifiuti è sintomo di scarso senso civico e poco rispetto nei confronti di un patrimonio collettivo qual è l’ambiente. Le eloquenti immagini scattate sui luoghi, raccontano molto di più di tante parole. Da parte nostra continueremo a promuovere interventi di risanamento e tutela delle acque e rinforzeremo la presenza dei nostri operatori per scongiurare, ove possibile, questi comportamenti. Ribadisco però che, per quanto possano e potranno essere puntuali i nostri interventi, molto faranno le azioni messe in campo da ciascuno di noi, da ciascun cittadino”.
Conclude: “In questi giorni la Riserva sta comunicando anche alle Forze dell’Ordine gli esiti del monitoraggio in corso. Avviando le conseguenti procedure per le opportune denunce all’autorità giudiziaria. Certamente non ci fermeremo, questi sono solo i primi passi per scongiurare e limitare questi scellerati e criminali comportamenti”.