LECCO – David Sassarini, tecnico del Seregno, si gode la sua seconda vittoria su due da quando siede sulla panchina brianzola. “Sono soddisfatto. I ragazzi hanno fatto tutto quello che potevano fare. Siamo ripartiti anche bene. Abbiamo sbagliato qualche piccolo particolare, ma abbiamo fatto bene. Non avevamo mai vinto fuori casa prima. Il nostro obiettivo è quello di stare più in alto possibile, quello della società è di salvarsi e valorizzare i giovani, ma noi non ci tiriamo indietro. Mi sono messo a disposizione dei ragazzi e in base alle loro caratteristiche ho scelto il modulo”.
Probabilmente, si aspettava un Lecco diverso…
“Non so quali siano i demeriti degli altri e i meriti nostri. Noi proviamo sempre a giocare, altri fanno fatica; qualcosa rischiamo, ma dobbiamo continuare a giocare”.
Beppe Butti viene interrogato su che cosa ci sia da salvare: “Poco. Solo l’impegno dei ragazzi. Siamo andati in difficoltà e non siamo riusciti a fare quello che avevamo preparato. Anche gli episodi non sono stati a nostro favore. Nel primo tempo, soprattutto, abbiamo fatto male, eravamo troppo nervosi abbiamo sbagliato tanto e commesso grosse ingenuità sul secondo gol. E’ mancata la prestazione, per questo abbiamo perso. Dispiace per la gente, per tutti, anche se penso che i ragazzi in campo abbiano dato il 100%. Quando hai dubbi in testa, diventa tutto difficile. Sembravamo bloccati, in tensione”.
Appunto. Quanto può aver influito una settimana così travagliata dal punto di vista societario? “Non saprei. Bisogna chiederlo ai ragazzi. Io mi sono irritato perché in settimana si è parlato troppo degli stipendi e poco della partita. Poi, da ex calciatore, posso dire che, quando vai in campo, non pensi ai soldi”.
“Personalmente – interviene Riccardo Capogna – oggi eravamo proprio imballati, non girava niente. Non c’eravamo con le gambe: sembra incredibile, ma non ce la facevamo. Loro hanno beccato la domenica in cui tutto gli è andato per il meglio. I tifosi hanno ragione, pagano il biglietto e noi ora dobbiamo compattarci e stare uniti. Una squadra vera, si rialza”.
Davide Castagna ribadisce: “Giustamente i soldi per noi sono importanti, perché ci servono per vivere, ma questa non è sicuramente la ragione per cui oggi abbiamo giocato male. C’è anche da dire forse che in settimana non ci siamo allenati al meglio. Se la testa non è al massimo, è chiaro che poi in campo non tutto funziona per il meglio. Non penso che ce ne sia uno in squadra che entri senza voglia di giocare. Secondo me, c’è voglia, forse dobbiamo acquisire maggior consapevolezza di noi stessi e dei nostri mezzi. Per fare risultati ci vuole entusiasmo e serve più autostima. Non è facile per i giocatori, non tutti sono uguali: c’è chi la prende male e sembra essere passato sotto un treno, chi invece, dopo giornate come oggi, si carica di più. Da quando gioco a calcio, non ho mai trovato un gruppo così unito”.