Ciclismo: Rabottini, l’eroe dei Resinelli, positivo all’Epo

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Matteo Rabottini sale verso i Piani Resinelli. E' il 20 maggio 2012.
Matteo Rabottini sale verso i Piani Resinelli. E’ il 20 maggio 2012.

LECCO – Un freddo e piovoso giorno di maggio del 2012 aveva esaltato il pubblico degli appassionati di ciclismo andando a vincere la dura tappa dei Piani Resinelli del 95.mo Giro d’Italia, superando a poche decine di metri dallo striscione del traguardo il fortissimo Joaquim “Purito” Rodriguez, che in occasione di quella tappa aveva peraltro riconquistato la maglia rosa di leader della classifica e che pochi mesi dopo avrebbe vinto proprio a Lecco il Giro di Lombardia, entrando nella storia del pedale come primo corridore spagnolo ad aggiudicarsi la classica “delle foglie morte”.

Adesso Matteo Rabottini, “Rambo” per gli amici e in generale per tutti gli appassionati di ciclismo, professionista dal 2011, torna a fare notizia. Non però per una nuova impresa sportiva bensì per essere stato sospeso a titolo cautelare (e in attesa dei risultati delle controanalisi) dall’Uci, l’Unione ciclistica internazionale, a seguito di un controllo antidoping effettuato lo scorso 7 agosto. In quell’occasione Rabottini, originario di Pescara, classe 1987, sarebbe risultato “non negativo” all’Epo, sostanza tristemente conosciuta nel mondo del ciclismo.

La notizia è stata diffusa in queste ultime ore da tutti i principali quotidiani sportivi online ed è stata rimbalzata da numerosi altri siti Internet.

"Rambo" Rabottini in azione sempre nella tappa dei Resinelli di due anni fa.
“Rambo” Rabottini in azione sempre nella tappa dei Resinelli di due anni fa.

Rabottini è stato di conseguenza escluso dalla lista dei sedici corridori “azzurrabili” scelti proprio poche ore prima dal commissario tecnico della Nazionale, Davide Cassani, in vista del campionato mondiale su strada che si correrà il prossimo 28 settembre in Spagna.

“Rambo” corre per il team Neri Sottoli, già finito lo scorso anno nell’occhio del ciclone dopo le positività di Mauro Santambrogio e di Danilo Di Luca durante il Giro d’Italia.

Quella dei Resinelli del 20 maggio 2012 è la più importante vittoria fin qui ottenuta in carriera da Rabottini. Quel giorno “Rambo” era stato osannato dai tifosi perché capace di vincere a braccia alzate dopo una fuga di oltre 150 chilometri e pur essendo stato superato negli ultimi tornanti da Rodriguez.

Il corridore abruzzese, “eroe” per un giorno e per un giorno più forte di tutto e di tutti, aveva regalato in quell’occasione grandi emozioni, essendo tra l’altro rimasto vittima di una caduta nei pressi di Ballabio, complice l’asfalto viscido per la pioggia.

“Ma lui è stato più forte della pioggia e del freddo – avevano scritto i giornali il giorno dopo la tappa dei Resinelli – E’ stato più forte della fatica accumulata in una tappa impegnativa come poche altre. Ed è stato più forte anche del sogno rosa cullato dallo spagnolo Rodriguez”.

“Quando sono caduto mi è crollato il mondo addosso “, aveva detto Rabottini dopo aver tagliato il traguardo. Ma alla fine, ai 1.300 metri dei Piani Resinelli, era stato il mondo del ciclismo a cadere ai suoi piedi.

Adesso “Rambo” dovrà davvero rialzarsi, perché la notizia di queste ultime ore è di quelle che fanno male. Molto male.